Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha sciolto l'Assemblea nazionale domenica 9 giugno, in seguito ai primi exit poll delle elezioni europee. La Francia andrà alle urne tra 18 giorni e Macron ha deciso di tenere una conferenza stampa post elettorale per svelare i punti principali della sua strategia.
Dopo aver convocato le elezioni anticipate il 9 giugno, Emmanuel Macron ha tenuto oggi 12 giugno una conferenza stampa a Parigi per parlare della sua decisione di indire le elezioni e per svelare i punti chiave della sua strategia elettorale.
Macron ha iniziato il suo discorso parlando dello scioglimento dell'Assemblea Nazionale. Ha menzionato che l'estrema destra ha ottenuto un risultato da non sottovalutare alle elezioni europee. Ha difeso la sua decisione di convocare il voto, affermando che:
Il Rassemblement National di Marine Le Pen ha ottenuto un risultato storico con il 31,37 per cento dei consensi al voto del 9 giugno. I macronisti sono diventati la seconda forza politica con un notevole distacco, al 14,6 per cento. Dopo l'annuncio delle elezioni anticipate, sia i partiti di destra che quelli di sinistra hanno avviato le trattative per formare le coalizioni.
Durante il suo discorso, Macron, che è anche leader del partito centrista Renaissance, ha evidenziato esclusivamente le sue posizioni centriste e ha attaccato più volte le forze di "estrema sinistra" ed "estrema destra". Secondo il presidente francese, lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale è "una cartina al tornasole tra coloro che scelgono di far prosperare i propri affari e coloro che vogliono far prosperare la Francia". Macron si riferisce proprio alle trattative tra le forze di destra, in particolare tra il Rassemblement National e i repubblicani. Il presidente ha attaccato in particolare i repubblicani guidati da Eric Ciotti:
Ha continuato affermando che la destra "volta così le spalle in poche ore all'eredità del generale De Gaulle, di Jacques Chirac e di Nicolas Sarkozy". Nel mirino non c'erano solo i repubblicani. Macron ha criticato anche la sinistra dopo che i quattro partiti principali hanno trovato un accordo il giorno dopo l'annuncio delle elezioni anticipate:
Macron ha parlato al pubblico come presidente del paese, tuttavia, il suo discorso ha fatto pensare all'inizio della campagna elettorale dei centristi. Ha espresso il suo desiderio di unire le persone sotto il blocco "centrale, progressista, democratico e repubblicano":
Macron ha accennato alle sue proposte elettorali che mirano a recuperare i voti dei cittadini che si sono allontanati dal centro. Il presidente ha insistito su diversi temi dai valori repubblicani e dall'europeismo, per poi ridefinire una politica "per ridurre l'immigrazione clandestina". Il presidente francese ha affermato di avere anche l'intenzione di "aprire un grande dibattito sulla laicità".
Il leader di Renaissance mira a differenziarsi dalle proposte dell'estrema sinistra e dell'estrema destra, che secondo lui sacrificano rispettivamente economia ed ecologia. Ha affermato di voler costruire otto nuovi reattori nucleari in Francia. Sempre sul tema dell'economia, il presidente francese ha promesso che le pensioni "saranno ben indicizzate all’inflazione".
Nell'ambito del tema della tecnologia, Macron ha avanzato anche la proposta di stabilire una "maggiore età digitale". Il presidente francese ha indicato la limitazione dell'"uso del telefono prima degli 11 anni e soprattutto dell'accesso ai social network e il loro utilizzo prima dei 15 anni".
Durante il discorso, Macron ha mantenuto fermamente la sua linea centrista anche sul tema delle guerre. Il presidente ha affermato che l'attuale maggioranza vuole proclamare la Francia come "potenza di pace e di equilibrio". Tuttavia, secondo lui, le visioni estreme non permettono questa presa di posizione riguardo alla guerra in Ucraina e nel Medio Oriente. Allo stesso tempo, Macron ha affermato di sognare anche "una Francia come potenza militare indipendente".
Dopo aver illustrato la sua strategia politica, Macron ha risposto alle domande dei giornalisti. Ha affermato che non condurrà una campagna elettorale in quanto ricopre il ruolo di capo dello Stato. Come già dichiarato in precedenza, ha confermato che non si dimetterà, ricordando che "l'elezione presidenziale è stata decisa nel 2022 per 5 anni".
Dopo circa un mese di disordini e una sconfitta elettorale, Emmanuel Macron ha cambiato il suo approccio anche sulla situazione in Nuova Caledonia. Le proteste sono scoppiate nella notte tra il 13 e il 14 maggio, in seguito all'approvazione di una riforma costituzionale che prevedeva di estendere il diritto di voto ai francesi che risiedono sull'isola da oltre 10 anni. Questa mossa da parte di Parigi ha sollevato preoccupazioni tra gli indigeni Kanak, temendo una possibile perdita di peso elettorale.
Mentre Macron evidenziava l'intenzione del governo di avviare un dialogo costruttivo, il partito indipendentista ha affermato che l'unico modo per fermare le violenze era ritirare la riforma. Sarà interessante vedere come questo annuncio cambierà gli equilibri nell'isola.