Avrebbe compiuto 81 anni, è stata la Regina della televisione, Raffaella Carrà ha cantato, ballato, è amata in tutto il mondo. E' una delle icone del passato che, a ben vedere, non passerà, come non passeranno altri idoli. La storia continua anche senza personalità che sembrano insostituibili. Uomini e donne che hanno lasciato un vuoto tale, che nessuno è in grado di colmare: è davvero così? L'Italia nostalgica, aggrappata mani e piedi al passato, non fa spazio al prossimo e spesso disprezza il presente: ma davvero non c'è nient'altro a parte quello che vediamo?
"La nostalgia non mi fa paura, soprattutto se riguarda personaggi dello spettacolo con uno spessore enorme, come Raffaella Carrà. Forse, guardare indietro, qualche volta, è utile per conoscere le competenze, la professionalità. Amo questo genere di nostalgia, lei era completa. Era una donna dello spettacolo che ha saputo reinventarsi, trovando sempre nuove forme di spettacolo. E' stata un'ottima conduttrice - ha spiegato Adriana Pannitteri, in esclusiva per TAG24.IT - di programmi, e intervistatrice."
E' proprio vero che nessuno si salva da solo, così come è vero che credere in se stessi non è sufficiente se nessun altro crede in te, e ti aiuta a riconoscere e valorizzare il talento. Certi incontri sono una fortuna. Sergio Japino e Gianni Boncompagni "sono stati fondamentali per lei. Boncompagni è stato un uomo geniale, metodico. Entrambi le sono rimasti vicini, amici, fino alla fine, nonostante avessero interrotto la relazione - ha fatto notare l'autrice di Raffella Carrà. La ragazza perfetta -aveva un'amicizia con questi uomini che andava oltre il rapporto sentimentale. Un tempo c'era la possibilità di formare delle squadre funzionali, utili a portare un personaggio al successo."
Nel libro "Raffaella Carrà. La ragazza perfetta", la giornalista Adriana Pannitteri ha raccontato la Signora della televisione dietro le quinte. "Ho fatto un lavoro certosino da giornalista, rintracciando persone che hanno lavorato con lei: truccatori, parrucchieri, anche gli amici di Porto Santo Stefano, persone comuni come la salumiera dove lei andava a fare la spesa. Era una donna che non amava le contrapposizioni. Cercava di fare squadra pur essendo decisa, determinata. Aveva stile. Non è mai andata oltre, questa sua discrezione, riservatezza. Credo sia un tratto importante della personalità, non ha mai voluto alimentare i pettegolezzi in un mondo in cui il pettegolezzo avvinghia i personaggi dello spettacolo. Ho raccontato Raffaella a tutto tondo, andando a cercare le persone che le hanno voluto bene - ha fatto notare Pannitteri - finanche la fotografa Marinetta Salvio, che ha viaggiato tantissimo con lei e ha svelato il suo lato bambino. Era una persona che viaggiava per il mondo, divertendosi."
L'altra particolarità di Raffaella è che riusciva a mettere tutti d'accordo: incredibile ma vero, chissà oggi che rapporto avrebbe coi fan sui social? Oggi che le donne più sono brave più urtano le frustrazioni degli haters? "Aveva un grande rapporto col suo fan club: pensi la videro arrivare all'improvviso durante un incontro, faceva la gioia dei fedelissimi, regalava dischi o oggetti vari. Oggi, chissà, sarebbe odiata?! - si è congedata Adriana Pannitteri - o forse avrebbero trasformato l'invidia in odio."