20 Jun, 2024 - 16:09

Minori sui social, la matrimonialista Posillipo: "Fino a 14 anni è necessario il consenso di entrambi i genitori. In caso di abusi può essere tolta la patria potestà"

Minori sui social, la matrimonialista Posillipo: "Fino a 14 anni è necessario il consenso di entrambi i genitori. In caso di abusi può essere tolta la patria potestà"

Ha riaperto il dibattito sullo "sharenting" la notizia dell'influencer di Vigevano chiamata a rimuovere dai social network le foto della figlia di quattro anni. Una decisione presa dai giudici del Tribunale a cui l'ex compagno, padre della bambina, si era rivolto lamentando una "sovraesposizione mediatica" della stessa, addirittura riconosciuta in strada dalle follower della madre. Ne abbiamo parlato con l'avvocata Carmen Posillipo, specializzata in diritto della famiglia, facendo il punto sulla normativa vigente e commentando altri casi simili, come quello, ormai famosissimo, dei Ferragnez.

Minori sui social, cosa occorre sapere: intervista all'avvocata Carmen Posillipo

D: Avvocata, ci spiega cosa prevede la normativa? Si possono pubblicare immagini di minori sui social?

R: "Secondo la normativa vigente i minori non dovrebbero essere postati sui social network, soprattutto se questi ultimi hanno una diffusione di massa – come nel caso di Facebook – e rendono possibile l’appropriazione delle immagini da parte di terze persone che potrebbero avere cattive intenzioni. Compiuti i 14 anni i minorenni invece possono pubblicare le loro foto autonomamente. In questo caso i genitori hanno un obbligo di vigilanza, devono cioè tutelare la loro riservatezza e incolumità.

Il problema è che la foto del minorenne, prima dei 14 anni, per essere pubblicata, necessita del consenso di entrambi i genitori: nel caso in cui esso difetti, come nel caso di Vigevano, il genitore che si ritiene danneggiato (come l’ex compagno dell’influencer, ndr) può rivolgersi al tribunale di competenza, che ne ordinerà la rimozione".

D: Succede soprattutto nel caso in cui i genitori si separino…

R: "Non a caso la nuova normativa a tutela del diritto di famiglia, la Cartabia, entrata in vigore il primo marzo, prevede addirittura che già in sede di stesura del piano genitoriale, un’allegazione che si fa al momento del deposito del ricorso (per la separazione, ndr), i genitori debbano acconsentire o meno alla divulgazione delle foto dei figli sui social. Addirittura si può decidere che il bambino in questione non venga mostrato insieme al nuovo compagno della madre o alla nuova compagna del padre.

Questo per dirimere le controversie che spessissimo nascono da queste situazioni. Pensi che ci sono addirittura querele fatte nei confronti di terzi, nonni o zii che pubblicano foto del nipotino. Poi, di fatto, per la perseguibilità penale vale molto anche la tipologia di ciò che viene pubblicato: un conto è una foto scattata a una festa di compleanno – che deve essere rimossa nel caso in cui uno dei due genitori non sia d’accordo –, però non costituisce reato; un altro è la divulgazione continua della quotidianità del minore, con conseguente violazione della sua privacy".

Influencer e sponsorizzazioni: non solo il caso Ferragnez

D: Come nel caso di Vigevano: sembra che la bambina fosse stata addirittura riconosciuta in strada da una follower della madre.

R: "Esatto. La normativa serve proprio a non condizionare le scelte di vita del bambino, nonché la sua individualità: un bambino a quattro o cinque anni non è pronto ad essere riconosciuto, non sa neanche cosa significhi, potrebbe pensare di essere ‘amico’ di una persona, dandogli confidenza, e potrebbe ritrovarsi in situazioni rischiose".

D: Nel caso di foto di minori pubblicate a fini commerciali cosa prevede invece la normativa? Penso alle foto scattate per sponsorizzare dei prodotti sui social…

R: "Non potrebbe essere fatto, a meno che entrambi i genitori non abbiano espressamente acconsentito. In quel caso entra in gioco la vigilanza del garante dell’infanzia. Dev’essere fatto un contratto ad hoc, come nel caso della divulgazione delle immagini di minori in televisione. C’è un’autorità che controlla: i genitori danno il consenso, ma sottostanno all’apposita normativa".

D: Mi viene il mente il caso Ferragnez: dopo la rottura avrebbero deciso di non pubblicare foto dei figli sui rispettivi profili, se non di spalle. Pensa che sia in vista della causa di separazione?

R: "Sicuramente sì, anche perché è probabile che si accompagneranno a terze persone: limitando la pubblicazione delle foto dei figli limiteranno anche una sovraesposizione. Pensi che ci sono casi di procedimenti di decadenza della responsabilità genitoriale nei confronti di entrambi i genitori correlati ad abusi nella pubblicazione di foto di minori.

Può succedere, ad esempio, se i genitori decidano di postare una foto in cui il minore viene ripreso mentre fa un tuffo pericoloso. Penso agli youtuber, soprattutto: sono sempre di più quelli che decidono di mostrare i bambini, anche in modo improprio. In quel caso il tribunale potrebbe decidere di intervenire e di affidarli a terzi.

Ci tengo a dire che si tratta di un campo del diritto di famiglia e del diritto dei minori molto delicato e che meriterebbe sicuramente delle innovazioni".

AUTORE
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Sara D'Aversa
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