Sono passati 41 anni da quello che è ancora oggi uno dei più grandi misteri italiani: la scomparsa della giovane Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983. La 15enne si allontanò dalla sua abitazione a Città del Vaticano per andare ad una lezione di musica in piazza Sant'Apollinare, a Roma.
Da quel momento in poi, della ragazza nessuno ha avuto più sue notizie. Per i parenti, è l'inizio di un incubo senza fine giunto al 2024 e di una lotta, quella del fratello Pietro, per arrivare alla verità e che prosegue, tra i vari interventi del sessantenne con il consueto sit-in nei pressi del Palazzo della Giustizia sito nella Capitale.
Uno slogan semplice e diretto: "La verità è luce e nessuno di noi rimarrà invisibile", una frase in onore di tutte quelle persone che hanno perso i propri cari senza una ragione e non hanno ricevuto il giusto aiuto dalle istituzioni.
Presenti al sit-in più di cento persone, tutti in supporto e ricordo di Emanuela Orlandi. Ai microfoni di Tag24, nella figura di Thomas Cardinali, un segnato Pietro confida che il 2024 sia "l'ultimo anno senza verità. Ci sono tre inchieste aperte adesso. Ho molta fiducia nella Commissione, anche se in molti criticano questo mio pensiero..."
D. "Qual è il lavoro attuale effettuato dalla Commissione?"
R. "Da poco tempo hanno già ascoltato persone e ho un contatto diretto, li sento spesso. Cosa che non accade con "l'Inchiesta Vaticana" della Procura di Roma. Io penso che loro s'impegneranno, faranno il possibile, non dico che arriveranno alla verità perché è difficile, però già il fatto di fare dei passi avanti secondo me è importante. Il presidente della Commissione mi ha inviato il comunicato da leggere con un saluto per tutti quanti per dimostrare la solidarietà e vicinanza da parte loro..."
D. "Un dialogo costante con la Commissione Bicamerale rispetto a quello che accade in Vaticano. Come ha preso la scelta di non ascoltare Ali Agca? Il presidente dice che non ci sono i presupposti, invece sembra avere delle informazioni a riguardo..."
R. "Sì, il problema è che lui tramite un ex magistrato credo, ha chiesto di essere ascoltato e la Commissione Bicamerale ha risposto comunque, asserendo che dovesse fornire un minimo di informazioni su ciò di cui avrebbe parlato, ad esempio documenti. 'Non è escluso ma al momento non ascoltiamo', anche perché loro vanno a gruppi: parenti, amiche, giornalisti. Dalla prossima settimana a seguire ascolteranno i legali, come il mio avvocato, Capaldo che io da tanto tempo ripeto: 'Ascoltate Capaldo per quella questione della Procura e della famosa trattativa' e mi ha assicurato che ascolteranno tutte le persone che ho indicato".
D. "Dunque c'è una accellerazione rispetto al Vaticano?"
R. "Il Vaticano l'ultima volta l'ho sentito ad aprile 2023, quando sono stato convocato e ascoltato per otto ore. Poi non ho sentito più nessuno. La Procura non mi ha ancora chiamato: però hanno convocato le mie sorelle, cugini, a me no. Ho fatto richiesta.
D. "Domani un nuovo Angelus, ti aspetti un ricordo di Emanuela?"
R. "L'ha già ricordata l'anno scorso, dopo la nostra richiesta. Vorrei però che lo facesse spontaneamente, non perché gli viene chiesto il saluto. Lui ha aperto un'inchiesta e sono contento ma prendesse posizione nei confronti della situazione. La persona che ha scelto per indagare non sta facendo la mansione richiesta"
D. "Da osservatore ritiene che la Questione Viganò possa centrare in qualche modo con Emanuela?"
R. "La questione Viganò non lo so. Qualche anno fa fu lui a dire al mio avvocato della famosa telefonata arrivata il 22 sera. Erano lui, Sandri e Silvestrini, solo loro stavano in Segreteria di Stato"
D. "Quindi tutto questo polverone non può essere qualcosa di tollerabile?"
R. "Penso che ci sia qualcosa che va oltre la questione di Emanuela. Sicuramente il perito ricorda la telefonata arrivata alla sala stampa vaticana. Io fui allontanato per tutte situazioni di scandali in Vaticano e non l'ho più seguita. Ma questa cosa l'ha detta. Bisogna avere fiducia, sempre".
Pietro Orlandi legge in occasione del sit in a Piazza Cavour il messaggio di vicinanza di Andrea De Priamo, presidente della commissione bicamerale che indaga sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.
"Caro Pietro, in occasione del 41esimo anniversario dalla scomparsa di tua sorella Emanuela, esprimo un sentito pensiero di vicinanza a te, alla tua famiglia e tutti colori che numerosi anche quest'anno, hanno accolto il tuo appello a riunirvi per chiedere verità e giustizia sulla vicenda" legge Orlandi e prosegue: "Come presidente della Commissione Bicamerale d'indagine sulla vicenda, istituita con una legge dello stato per la quale ti sei fortemente battuto, in questi primi mesi di attività mi sono impegnato a seguire un metodo di lavoro condiviso a prescindere dagli orientamenti politici dei componenti, sia nella programmazione delle audizioni che nelle regole di funzionamento della Commissione"
Infine: "Ti assicuro il massimo impegno, non lasceremo nulla al caso e siamo fiduciosi che il nostro lavoro potrà portare un contributo alla causa di ricerca di verità e giustizia, così come Mirella Gregori"