La pirateria continua ad essere un grosso problema in Italia e specialmente per quanto riguarda gli spettacoli sportivi. Il rapporto elaborato da Ispos per Fapav (Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali), presentato oggi 24 giugno 2024 a Roma, racconta che il 39% degli adulti italiani ha scelto di usufruire illegalmente, nel 2023, di un qualche prodotto audiovisivo.
Numeri in leggero calo rispetto al 2022, ma i danni economici restano gravi. L'ad della Serie A, Luigi De Siervo, sottolinea che il lavoro del governo sta dando i primi risultati ma servono ancora grandi sforzi: "Chi usa le piattaforme pirata si sta organizzando, bisogna agire contro questa piaga sociale".
L'amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, non perde occasione per ricordare ai furbetti del "pezzotto" e a quelli che scelgono di piratare i prodotti audiovisivi sportivi che gli strumenti messi in campo dai legislatori verranno sempre più affinati per colpire dove serve.
Nella mattinata di oggi 24 giugno 2024 a Roma, per l’evento "Stati generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale" organizzato dalla Fapav (Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali) presso Palazzo Wedekind, De Siervo è tornato a commentare un tema che gli sta molto a cuore e che in passato l'ha messo nel mirino delle critiche di tanti appassionati di calcio: pochi campioni nella Serie A? Se i tifosi non pagano è normale che ciò accada, secondo l'ad della massima serie.
La stretta attualità però chiama e risponde al nome di Euro2024: l'Italia, dopo la sconfitta contro la Spagna, rischia l'eliminazione ma per De Siervo è necessario che i tifosi azzurri si stringano attorno ai ragazzi allenati da Luciano Spalletti:
Come accennato, le parole che De Siervo dedica alla pirateria sono di forte critica e cercano di scuotere anche chi non lo considera un problema urgente:
Il cuore dell'evento odierno è rappresentato, come accennato, dai numeri che i legislatori hanno utilizzato per spiegare l'efficacia degli interventi racchiusi nel pacchetto "Piracy Shield". La pirateria audiovisiva è, specie in Italia, un problema di lunga data (che persiste dai tempi di Tele+ o di Stream) ed il "pezzotto" viene offerto a prezzi decisamente più concorrenziali degli abbonamenti legali ed ufficiali.
Resta però un grave danno per chi detiene i diritti di proprietà intellettuale del prodotto calcistico, così come c'è il rischio concreto che i soldi dati a piattaforme non legali finiscano preda della criminalità organizzata.
I numeri presentati oggi però vengono letti dai presenti agli Stati generali come positivi: si ritiene che in totale ci siano stati (nel 2023) circa 319 milioni di atti di pirateria contro i 345 milioni del 2022, mentre i dati Ipsos segnalano che il 39% degli adulti italiani ha piratato nel 2023 qualcosa rispetto al 42% del 2022.
Il danno economico che lo sport lamenta per le fruizioni live perse ammonta a circa 285 milioni di euro. E' partendo da questi numeri forniti da Ipsos, così come da quelli che descrivono l'identikit di chi sceglie consapevolmente di piratare prodotti audiovisivi, che Federico Bagnoli Rossi (presidente della FAPAV, Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) racconta degli effetti che l'oscuramento dei siti web illegali sta portando contro il mondo della pirateria:
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente dell'Ipsos, Nando Pagnoncelli, che evidenzia come persista in tante persone l'idea che usufruire illegalmente di un prodotto audiovisivo (calcio, basket, serie TV, musica, ecc.) non costituisca un grosso danno alla collettività o a chi realizza e lavora con quei prodotti:
Agli Stati generali era presente anche Luigi De Laurentiis, figlio di quell'Aurelio che nel 2004 rilevò il fallito Napoli e in 20 anni lo ha portato a vincere uno scudetto e a diverse partecipazioni nelle competizioni europee. Da qualche anno Luigi è proprietario del Bari, portato dalla Serie D alla Serie A, ma i tifosi baresi ultimamente stanno criticando aspramente la sua gestione.
C'entrano gli ultimi risultati sportivi, certo (una retrocessione evitata solo ai play-out dopo 4 allenatori cambiati), ma anche i rapporti non sempre chiari o semplici con il Napoli: la sensazione è che la squadra pugliese faccia da "parcheggio" per quei calciatori (come Caprile o Cheddira) che il Napoli è dubbioso se utilizzare o vendere.
Luigi De Laurentiis cerca di raffreddare gli spiriti promettendo che il prossimo campionato sarà migliore per il Bari:
Infine, parlando di pirateria audiovisiva, De Laurentiis figlio si augura che la pubblicazione delle prossime norme aiutino un settore come quello del calcio, in grande difficoltà a livello economico: