29 Jun, 2024 - 16:02

Chi è Shimpei Tominaga, l'imprenditore 56enne massacrato ad Udine per sedare una rissa tra adolescenti

Chi è Shimpei Tominaga, l'imprenditore 56enne massacrato ad Udine per sedare una rissa tra adolescenti

Un filo rosso collega indissolubilmente tre adolescenti alla morte di un uomo, Shimpei Tominaga, ucciso ad Udine, nel Friuli-Venezia-Giulia nel tentativo di sedare una rissa tra giovani, diventata pochi attimi dopo teatro di una tragedia.

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Shimpei Tominaga era uno stimato imprenditore, residente ad Udine e figlio di Kenachi, un nome importante all'interno della cultura pop. Negli anni '70, trasferitosi a Roma, il genitore della vittima, convinse l'impresario Corradi a portare Goldrake e Mazinga in Italia, anime giapponese basato sull'omonimo manga di Go Nagai, considerato il creatore dei celebri "mecha" e molto in voga nel Nippon-koku.

La rissa tra adolescenti, tre italiani e due ucraini, è avvenuta nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 giugno e si è estesa all'interno di un ristorante nel pieno centro di Udine, in via Pelliccerie, dove era presente Tominaga e due suoi amici, che hanno tentato pacificamente di sedare la rissa.

Uno dei ventenni, coinvolti nel pestaggio, originario di Treviso e ora accusato di omicidio preterintenzionale, ha colpito il 56enne al volto che, cadendo ha riportato fratture multiple al cranio.

Shimpei Tominaga è morto quattro giorni dopo il pestaggio

Dopo quattro giorni di atroci sofferente, Shimpei Tominaga si è spento a causa delle ferite riportate durante il violento pestaggio. L'imprenditore ha riportato gravi lesioni cranio-encefaliche alla base cranica.

Dai risultati dell'autopsia come riportato da il Messaggero Veneto, nelle mani del medico legale Carlo Moreschi, ha confermato la causa della morte, a seguito dell'ispezione del cadavere. Il presunto assassino ha richiesto di restare in carcere e di non voler tornare dai genitori per i potenziali arresti domiciliari, attendendo il processo direttamente all'interno della casa circondariale locale.

Inoltre, il 19enne, ora pentito non avrebbe negato di essere stato lui a colpire l'uomo con il pugno che ha dato il via a questa tragica vicenda. Per questo, desidera che la giustizia faccia il suo corso, non opponendosi alla futura condanna. Sempre ad Udine, un 31enne al culmine di una lite, è stato aggredito e ucciso il 1 gennaio 2024.

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Antonio Preziosi
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