Violenti scontri tra le forze dell'ordine e i rifugiati siriani nella città turca di Kayseri dopo che le forze dell'ordine hanno arrestato un uomo che ha violentato una bambina di 5 anni. I membri della comunità siriana locale volevano sapere chi fosse il responsabile della violenza sulla ragazzina per linciarlo ma la polizia non ha voluto fornire informazioni. Sembra che questa scelta abbia portato agli scontri tra la polizia e la popolazione.
Terribili i racconti che giungono dalla città del centrosud della penisola anatolica. Negozi e case sono stati devastati e ci sono state tensioni con le forze dell'ordine, almeno dieci poliziotti sono rimasti feriti. Nella notte decine di persone sono rimaste ferite.
I cittadini sono scesi in strada nel distretto di Melikgazi di Kayseri dopo che un cittadino siriano avrebbe molestato una ragazzina di 5 anni. Nella dichiarazione rilasciata dal governo regionale si afferma che il sospettato di molestie è stato catturato dalla polizia e che la bambina è stata presa sotto protezione e che i cittadini sono stati invitati ad agire con moderazione. La folla non ne ha voluto sapere però chiedendo di sapere chi è il pedofilo.
?Kayseri ve halktan Ne mutlu Türk'üm Diyene sesleri yükseliyor…
— WHO? (@WHO18811938) July 1, 2024
?Bu sadece tecavüze halkın tepkisi değil son 22 sene Türkiye’ye yapılanlara halkın tepkisi…#cokusdonemi #kayseri pic.twitter.com/uKzSg2ODxP
Il tutto sarebbe avvenuto alle 21 nel distretto di Danismentgazi. I residenti del quartiere si sono riuniti dopo l'abuso sessuale e hanno chiesto che il sospettato fosse catturato senza ottenere risposte. Sul posto sono intervenute numerose squadre di polizia, sanitari e vigili del fuoco.
Non è chiaro cosa sia successo a Kayseri. I cittadini sono scesi in piazza ed alcuni hanno preso di mira alcuni locali ed abitazioni appartenenti alla comunità siriana, sono partiti scontri con le forze dell'ordine terminate con decine di feriti. Almeno 10 poliziotti sono rimasti gravemente feriti, cinque si trovano in prognosi riservata.
La giovanissima vittima, i suoi fratelli e sua madre sono stati presi sotto protezione statale dopo le procedure presso la stazione di polizia. La Turchia da anni è sotto osservazione da parte di ong per problemi nel mantenimento della già precaria democrazia.