Nessuna polemica, al massimo un'analisi. Che, comunque, lascia un fondo di amarezza. È quanto emerge dalle parole del regista Paolo Genovese a margine della premiazione dei Ciak d'oro Serie Tv 2024, dove è stato premiato per la serie "I Leoni di Sicilia".
Genovese commenta la mancata candidatura per l'Italia agli Oscar del suo "Perfetti sconosciuti" e del film campione d'incasso di Paola Cortellesi "C'è ancora domani", entrambi molto amati all'estero ma 'trascurati' dall'Itala per la corsa all'ambita statuetta...
Una serata di festa, senza dubbio, per Paolo Genovese e per la sua serie "I Leoni di Sicilia", storia vera ambientata nella Palermo dell'Ottocento, tratta da un romanzo di Stefania Auci.
"Un'avventura meravigliosa", come la definisce lui stesso, ringraziando il privilegio di un lavoro che gli ha permesso di vivere per 6 mesi nell'800, "con le carrozze, i cavalli, i costumi, palazzi meravigliosi". Un'avventura culminata con il premio alla seconda edizione dei Ciak d'oro Serie tv.
La conferma di un apprezzamento che circonda il regista da tempo. In particolare, da quel "Perfetti sconosciuti" che, nel 2016, fece scoprire un cinema italiano capace di un linguaggio più universale del solito e, proprio per questo, molto amato all'estero.
Un film che, però, nonostante sia quello con più remake al mondo, non venne candidato per rappresentare l'Italia agli Oscar. Una sorte analoga toccata, quest'anno, a Paola Cortellesi e al suo "C'è ancora domani", nonostante sia stato venduto in 124 Paesi nel mondo.
Quando l'inviato di TAG24 Thomas Cardinali gli chiede il motivo di simili (masochistiche?) scelte, Genovese dapprima risponde serafico che si tratta di dinamiche interne alle giurie che comprendono anche scelte di natura soggettiva. Poi si 'sbottona' un po' di più, chiamando in causa un sistema-cinema in Italia che, forse, dovrebbe fare qualcosa in più per sostenere le sue eccellenze:
Il regista si gode, comunque, il successo della sua esperienza televisiva.
Una storia, quella della famiglia Florio, che Genovese ha trovato esaltante, nel suo messaggio positivo sul successo di "una famiglia che parte da zero e ce la fa", grazie alla lungimiranza e alla visione che la caratterizza.
Messaggio che anche il pubblico ha dimostrato di apprezzare, tanto che si fanno insistenti le voci per una seconda stagione. Voci che Genovese non smentisce, anzi: