Il Politecnico di Milano si posiziona come la migliore università italiana nella QS World University Rankings: Europe 2025, scalando nove posizioni e raggiungendo il 38° posto. Questo risultato lo rende il primo ateneo italiano nella classifica europea. Il Politecnico si distingue per la sua eccellenza accademica e la ricerca avanzata, elementi che contribuiscono alla sua forte presenza internazionale.
Nella classifica 2025, l'Italia è rappresentata da 51 università, di cui 24 hanno migliorato la loro posizione rispetto all'anno precedente, 2 sono rimaste stabili e 25 hanno subito un calo. In particolare, quattro università italiane si collocano tra le prime 100 in Europa e 14 tra le prime 200. Tra queste spiccano l'Università di Bologna, che entra nella top 50, e la Sapienza Università di Roma, che mantiene una posizione rilevante (66°).
Il podio delle migliori università europee vede al primo posto il Politecnico di Zurigo (ETH Zurich), seguito dall'Imperial College di Londra e dalla Università di Oxford, che scende al terzo posto. Questi istituti sono noti per la loro eccellenza accademica e la loro avanzata ricerca, mantenendo una forte presenza internazionale.
Come accennato, il Politecnico di Milano si conferma il primo ateneo italiano, piazzandosi al 38° posto. Questo risultato riflette l'eccellenza nelle aree della ricerca e dell'innovazione tecnologica, con un forte focus sulla qualità dell'insegnamento e delle infrastrutture.
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna si colloca al 48° posto, salendo di ben 30 posizioni rispetto all'anno precedente. Questo avanzamento è attribuibile al miglioramento della qualità della ricerca e alla crescente reputazione internazionale.
La Sapienza di Roma, pur scendendo di un posto rispetto all'anno precedente, si posiziona al 66° posto a livello europeo. L'ateneo è noto per la sua vasta offerta formativa e per il contributo significativo nella ricerca accademica.
Infine, l’Università di Padova sale di 2 posizioni, posizionandosi all’87° posto.
Degno di nota è l'Università del Salento, che ha registrato una crescita significativa, salendo di 65 posizioni e raggiungendo il 419° posto. Questo miglioramento è dovuto all'incremento delle attività di ricerca e al potenziamento delle infrastrutture accademiche.
UNIVERSITÀ | POSIZIONE 2024 | POSIZIONE 2025 | VARIAZIONE | POSIZIONE CLASSIFICA MONDIALE |
Politecnico di Milano | 47 | 38 | +9 | 111 |
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna | 78 | 48 | +30 | 138 |
La Sapienza Università di Roma | 65 | 66 | -1 | 135 |
Università di Padova | 89 | 87 | +2 | 239 |
Politecnico di Torino | 112 | 103 | +9 | 243 |
Università di Milano | 114 | 113 | +1 | 293 |
Università di Pisa | 133 | 136 | -3 | 380 |
Università di Torino | 136 | 138 | -2 | 371 |
Università Cattolica del Sacro Cuore | 158 | 140 | +18 | 443 |
Università di Firenze | 150 | 146 | +4 | 371 |
Università di Napoli – Federico II | 154 | 151 | +3 | 345 |
Università di Roma Tor Vergata | 184 | 167 | +17 | 393 |
Università di Trento | 167 | 186 | -19 | 505 |
Università di Pavia | 194 | 196 | -2 | 440 |
Università Ca’ Foscari di Venezia | 227 | 205 | +22 | 601-610 |
Università di Milano – Bicocca | 201 | 205 | -4 | 518 |
Università di Genova | 224 | 22 | -2 | 549 |
Università di Siena | 289 | 279 | +10 | 691-700 |
Università di Bari | 294 | 311 | -17 | 801-850 |
Università di Salerno | 339 | 315 | +24 | 810-850 |
Università di Verona | 311 | 317 | -6 | 771-780 |
Università di Messina (UniME) | 346 | 320 | +26 | 751-760 |
Le università italiane superano la media europea in termini di produttività della ricerca. Per quanto riguarda punteggio medio delle pubblicazioni scientifiche per membro della facoltà, questo ammonta a 56,9, un punteggio che corrisponde a quasi il doppio della media europea. La diversità delle collaborazioni internazionali di ricerca contribuisce a punteggi elevati nell'indicatore della Rete internazionale di ricerca.
Gli atenei italiani eccellono anche nei programmi di scambio di studenti, sia in entrata che in uscita, superando la media europea. Questi programmi promuovono la mobilità internazionale e arricchiscono l'esperienza formativa degli studenti.
Nonostante i punti di forza, le università italiane mostrano debolezze nel rapporto docenti/studenti, che è meno della metà della media europea. Il numero limitato di corsi in inglese e gli investimenti relativamente bassi nell'internazionalizzazione contribuiscono a punteggi inferiori rispetto alla media europea.
Le università italiane sono sotto la media europea negli indicatori che valutano l'occupabilità dei laureati. Per migliorare questi risultati, è necessario rafforzare i collegamenti tra campus e industria e migliorare la preparazione al lavoro dei laureati, particolarmente importante nell'era dell'intelligenza artificiale.
L'Università Vita-Salute San Raffaele guida la classifica nazionale delle citazioni per articolo, posizionandosi al 41° posto in Europa. Questo indicatore misura l'impatto della ricerca prodotta, dimostrando l'eccellenza accademica dell'ateneo.
L'Università Vita-Salute San Raffaele è anche al primo posto in Italia per il rapporto docenti/studenti, posizionandosi al 56° posto in Europa. Segue il Politecnico di Bari, che si colloca all'86° posto.
Il Politecnico di Milano si distingue anche per la sua reputazione tra i datori di lavoro, posizionandosi al 18° posto in Europa per l'indicatore Employer Reputation. Questo risultato evidenzia la qualità della formazione offerta e la preparazione al lavoro dei suoi laureati.
L'Università di Bologna si colloca al 49° posto per la Sostenibilità, un riconoscimento del suo impegno nell'insegnamento, nella ricerca e nell'implementazione di pratiche sostenibili. Anche l'Università di Padova si posiziona tra le prime 50, con un forte focus sulle iniziative sostenibili.