18 Jul, 2024 - 19:56

Cosa ci insegna il fallimento? Ecco perché "chi etichetta gli altri rivela qualcosa di sé", Angela Todaro psicoterapeuta

Cosa ci insegna il fallimento? Ecco perché "chi etichetta gli altri rivela qualcosa di sé", Angela Todaro psicoterapeuta

Il fallimento, per definizione, è una sconfitta, è l'esito negativo di un andazzo consolidato nel tempo. Costringe a chiudere con le abitudini che non hanno funzionato e obbliga a ricominciare daccapo. Chiudere e ricominciare richiede energie, talvolta non si è pronti, e il vero sforzo è ripartire in un momento in cui non si hanno le risorse per farlo. Pertanto lo stato di sofferenza potrebbe essere legato a questa impreparazione, e non all'aver perso qualcosa o qualcuno.

Il fallimento insegna, aiuta a crescere: quali sono gli aspetti positivi di un'operazione non andata a buon fine?

E' lo stesso Steve Jobs a far passare il messaggio che il successo è la somma di innumerevoli fallimenti, il vero e solido successo s'intende, non quello che non cambia o si sgretola con l'andare del tempo. La stessa Anna Magnani affermava giustamente: "Diffidate delle persone che puzzano di perfezione, perché la vita è fatta di sbagli e di ferite." Così, chi non ha mai perso non ha mai provato l'ebrezza di ricominciare daccapo, riprovare di nuovo.

La vera vittoria è abbracciarsi nella propria autenticità

"Fallire ci aiuta a crescere e ci rende umani. Il fallimento è parte dell’azione, è inevitabile - ha affermato la psicoterapeuta Angela Todaro - non è corretto affermare che vince solo chi sbaglia, è funzionale ammettere che è impossibile non sbagliare perché nessuno di noi è perfetto e che la vera vittoria è abbracciarsi nella propria autenticità e umanità con lo sguardo rivolto alla crescita personale.

Il fallimento, gli occhi e la fuga degli altri

Perdere, pertanto, è un'esperienza che può incidere anche sulle relazioni con gli altri. Agli occhi di chi ci sta intorno saremo perdenti. C'è anche chi non è in grado di accettare e consolare e riesce a darsela. Il senso del fallimento è capire "cosa non ha funzionato, quali elementi hanno portato a quel risultato indesiderato, per poter trovare le soluzioni di cui abbiamo bisogno. È facile giudicare, ci vuole un attimo. Comprendere richiede tempo da dedicare all’analisi di una situazione, interrogativi efficaci e costruttivi da formulare, disponibilità all’ascolto, riflessione su alternative e possibilità da far nascere. Chi ci etichetta come 'perdenti' quando sbagliamo, sta rivelando qualcosa di sé - si è congedata la Todaro - probabilmente la sua incapacità di aprire la mente ed il cuore."

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Annalisa Colavito
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