Pio Albergo Trivulzio Milano, cos'è e perché si affittano case di lusso a prezzi stracciati? Il caso di Beppe Marotta

Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario del Pio Albergo Trivulzio, accende il caso degli immobili di lusso affittati a prezzi popolari. Tronca si riferisce agli affitti di immobili di valore situati in varie zone di Milano:

Secondo una valutazione effettuata da un'agenzia del Territorio, ci sono canoni di affitto che risultano essere la metà, un terzo, un quarto, un quinto, e persino un decimo rispetto a quanto dovrebbero essere. Ad esempio, alcune case di pregio sono affittate per soli 5 mila euro all’anno.

Pio Albergo Trivulzio, cos'è?

Il Pio Albergo Trivulzio è una casa di cura di Milano che da oltre due secoli offre assistenza agli anziani con risorse limitate.

Dopo l'Unità d'Italia, il Pio Albergo Trivulzio è stato integrato con l'Orfanotrofio dei Martinitt e l'Orfanotrofio delle Stelline. Dal 2003, insieme a queste istituzioni, forma l'Azienda di servizi alla persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, un ente pubblico operante a Milano nei settori sociosanitario, sociale ed educativo.

La sede principale è situata lungo la via che collega il centro di Milano al quartiere Baggio, e per questo motivo è conosciuta colloquialmente come «Baggina».

Oltre a ospitare residenze per anziani, centri di riabilitazione, case per minori, uffici e un museo, il Pio Albergo Trivulzio possiede un vasto patrimonio immobiliare donato dai cittadini milanesi. Questo patrimonio include circa 1.500 appartamenti, box e spazi commerciali.

L'ente gestisce i propri immobili con procedure rigorose e completamente trasparenti, mirando a utilizzare i proventi derivanti dall'affitto o dalla vendita di questi beni per finanziare e migliorare i servizi di assistenza dedicati agli anziani e ai minori.

Il processo di locazione o vendita degli immobili è gestito direttamente dalla proprietà, senza l'intervento di intermediari. Gli immobili, che comprendono case, box, spazi commerciali e uffici, vengono assegnati tramite bandi pubblici, garantendo così equità e trasparenza nella selezione dei candidati.

Case di lusso a prezzi stracciati

Secondo quanto riportano Corriere della Sera e Repubblica, il presidente dell’Inter Beppe Marotta pagherebbe 19 mila euro all’anno per un appartamento di 120 metri quadrati situato nel cuore di Brera, mentre l’Agenzia delle Entrate stima che il canone dovrebbe essere intorno ai 42 mila euro. In confronto, Pier Filippo Giuggioli, presidente provinciale dei piccoli proprietari, verserebbe 32.500 euro annuali per un immobile di oltre 200 metri quadrati.

Questi dati sono emersi durante un’audizione in consiglio regionale, condotta dal commissario straordinario Paolo Tronca, il quale ha discusso il progetto di trasferire la gestione del patrimonio immobiliare alla società pubblica Invimit. Tronca ha sottolineato: «Sono pronto a soddisfare tutte le esigenze, ma non posso accettare situazioni paradossali che emergono continuamente».

Tronca ha spiegato che, secondo una valutazione dell’Agenzia del Territorio, esistono canoni di locazione che sono molto inferiori al valore di mercato, arrivando a essere anche solo un decimo del canone dovuto. Ad esempio, alcune case di pregio sono affittate per soli 5 mila euro all’anno. Repubblica Milano riporta ulteriori casi: Matteo Mangia, figlio del noto avvocato Rocco Mangia, paga 13.600 euro all’anno per un immobile di circa 160 metri quadri, mentre l’Agenzia delle Entrate stima un canone di 54 mila euro.

Inoltre, un appartamento di 240 metri quadri nella zona di Magenta è affittato a un parente di Vito Corrao, ex direttore sanitario del Pat, per 5.100 euro annuali, contro una valutazione di 81 mila euro. In zona Washington, un appartamento di oltre cento metri quadrati è locato a un ex funzionario del Viminale per 2.500 euro all’anno, mentre l’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate suggerisce un canone minimo di 26.680 euro. A parte quello di Marotta, tutti gli altri contratti sono scaduti.

Il bilancio del Pio Albergo Trivulzio mostra un deficit di 3,7 milioni di euro dovuto ai canoni non pagati. Tronca ha aggiunto: «Molti contratti sono stati stipulati ad personam. Per esempio, uno che dovrebbe rendere 26 mila euro annui ne produce solo 2.500. Questi sono i fatti; non esprimo giudizi personali. Tuttavia, i lasciti degli immobili al Trivulzio stabiliscono che questi devono essere utilizzati per sostenere l’attività del Pat».

Il Pio Albergo Trivulzio era finito al centro delle cronache anche nell'aprile del 2023.