Chi era Lorena Quaranta? Sta facendo discutere la decisione della Corte di Cassazione di annullare con rinvio la condanna all'ergastolo per Antonio De Pace per l’omicidio di Lorena Quaranta.
Nonostante la confessione dello stesso imputato, i giudici hanno ritenuto eccessiva la pena di carcere a vita per il delitto commesso.
Nelle motivazioni comunicate dalla Corte di Cassazione si legge infatti di come sia la sentenza ordinaria non avesse considerato adeguatamente lo stato di angoscia nel quale Antonio De Pace riversava in conseguenza all’emergenza della pandemia da Covid-19.
Come già anticipato, l’omicidio risale al 31 marzo 2020. Lorena Quaranta viveva insieme al fidanzato, Antonio De Pace, di un anno più grande di lei in una villetta nel comune messinese di Furci Siculo.
Il delitto è arrivato al culmine di un violento litigio. Antonio De Pace, calabrese e anche lui studente di Medicina a Messina, si sarebbe scagliato contro la fidanzata con estrema ferocia.
Durante la colluttazione ha stretto le mani al collo della ragazza, soffocandola in pochi secondi. Poco dopo l’allora 28enne ha realizzato il gesto compiuto e ha tentato invano di togliersi la vita, procurandosi profonde ferite ai polsi e alla gola.
A quel punto ha chiamato i Carabinieri e ha confessato quanto accaduto. Le autorità lo hanno tratto in arresto e il processo che ne è seguito ha portato alla condanna all'ergastolo per omicidio aggravato.
Tuttavia nel corso degli interrogatori alcuni punti della versione raccontata da Antonio De Pace non sono risultati coerenti con la realtà. Il giovane avrebbe comunicato che i frequenti litigi fossero legati al fatto che la fidanzata avesse contratto il Covid-19 e lo avesse trasmesso al fidanzato stesso e alla sua famiglia. Questo elemento però è stato categoricamente smentito da analisi mediche.
Il 28enne avrebbe inoltre confessato di aver inferto una coltellata alla vittima, cosa che poi è risultata falsa.
Lorena Quaranta era nata nel 1993 a Favara, nella provincia di Agrigento. Era una studentessa di Medicina presso l’Università di Messina ed ora ormai prossima alla laurea. Un sogno che però non ha potuto realizzare perché la sua vita si è interrotta a 27 anni, il 31 marzo del 2020, per mano del suo amato fidanzato Antonio De Pace.
Sette mesi dopo la sua morte, l’Università di Messina ha voluto omaggiare la sua memoria consegnandole la laurea honoris causa. Un riconoscimento che ha premiato il grande impegno negli studi e la determinazione con la quale nutriva la passione di diventare medico.
Sin dal giorno dell’assassinio brutale della giovane Lorena, l’unica persona della famiglia che si è sentita di parlare con la stampa è stato il padre, Vincenzo Quaranta.
Alla pubblicazione delle motivazioni della sentenza di annullamento della pena di ergastolo per Antonio Pace, il genitore si è lasciato andare ad un profondo sfogo in cui si è detto molto deluso dalla giustizia italiana. La decisione della Corte di Cassazione non fa altro che uccidere un’altra volta la 27enne.
L’autopsia sul corpo della giovane Lorena Quaranta si è svolta il 20 luglio 2024, a distanza di diverse settimane dal giorno del suo omicidio. L’esame è stato compiuto dal medico legale Daniela Sapienza che ha ufficializzato come la morte sia avvenuta per asfissia acuta da soffocazione diretta.
Il suo aggressore avrebbe stretto con forza entrambe le mani al collo strangolandola in pochi minuti. Dall’analisi infatti è emerso come la morte sarebbe sopraggiunta ancor prima dei 3 – 4 minuti necessari per indurre l’asfissia in queste circostanze.
Contrariamente a quanto comunicato da Antonio De Pace durante l’interrogatorio davanti ai Carabinieri, non sono state rilevate ferite d’arma da taglio.
Tuttavia sul volto di Lorena Quaranta era presente una lacerazione, molto probabilmente inferta dallo stesso fidanzato con un oggetto piuttosto pesante durante il litigio. L’entità della stessa è però stata valutata come ininfluente sulle cause che hanno portato al decesso.