Gli ultimi sondaggi politici QUAERIS forniscono i primi sentiment elettorali per quanto riguarda le prossime elezioni regionali in Emilia Romagna e quelle in Veneto previste nel 2025. Andiamo a vedere i primi risultati relativi alle intenzioni di voto in merito ai vari scenari proposti.
Le elezioni regionali del Veneto 2025 rappresentano un evento molto importante per il futuro politico della regione. Il sondaggio realizzato da QUAERIS per conto di VeneziePost e ItalyPost offre un quadro dettagliato delle preferenze elettorali tra la popolazione maggiorenne residente in Veneto. L'indagine, condotta tra il 10 e il 19 luglio 2024, ha coinvolto un campione rappresentativo di 555 individui, con un margine di errore di ±4,2% e un intervallo di confidenza del 95%. Questo studio vuole quindi fornire un'analisi approfondita delle intenzioni di voto per le principali coalizioni e per i potenziali candidati alla presidenza della regione.
Una delle domande chiave del sondaggio ha riguardato l'orientamento degli elettori verso le due principali coalizioni, centrodestra e centrosinistra. Secondo i dati raccolti, il 50,8% degli intervistati ritiene che la coalizione di centrodestra sia la più adatta a governare la regione, mentre il 29,5% preferisce il centrosinistra. Un significativo 19,7% degli intervistati ha espresso indecisione o preferenza per altre liste. Sono risultati netti che evidenziano una netta preferenza per il centrodestra, coalizione che mantiene un vantaggio consolidato su scala regionale.
Il sondaggio ha esplorato anche uno scenario ipotetico in cui il centrodestra si presenti diviso in due coalizioni separate: una guidata da una "Lista Zaia" insieme a una lista di amministratori e la Lega, e l'altra composta da Fratelli d'Italia e Forza Italia. In questo contesto, il 68,4% degli intervistati sceglierebbe la coalizione con la Lista Zaia, mentre il 31,6% opterebbe per la coalizione Fratelli d'Italia-Forza Italia.
Con Luca Zaia non più ricandidabile, il sondaggio ha anche sondato le preferenze per i possibili successori. Tra i nomi proposti, Elena Donazzan emerge come la favorita con il 32,2% delle preferenze, seguita da Flavio Tosi con il 27,7%, Mario Conte con il 23,6% e Roberto Marcato con il 16,5%.
In sintesi, Donazzan risulta particolarmente forte, ma con una percentuale significativa di votanti ancora indecisi o orientati verso altri candidati.
L'indagine ha utilizzato una metodologia di campionamento casuale stratificato per quote di genere e classe di età, garantendo così una rappresentatività adeguata della popolazione veneta maggiorenne. Le informazioni sono state raccolte tramite interviste telefoniche e online (CATI - CAWI), raggiungendo 555 risposte complete, con un tasso di non risposta di 3965 individui.
Parallelamente, QUAERIS ha condotto un sondaggio sulle elezioni regionali in Emilia Romagna, commissionato da EmiliaPost e ItalyPost. Anche qui, la ricerca ha seguito un metodo di campionamento casuale stratificato per quote di genere e classi di età, con un margine di errore di ±4,5% e un intervallo di confidenza del 95%. Le interviste, realizzate tra il 10 e il 19 luglio 2024, hanno coinvolto 485 intervistati, con un tasso di non risposta di 3186 persone.
Nella regione Emilia Romagna, il sondaggio ha rilevato che il 44,4% degli intervistati ritiene che la coalizione di centrosinistra sia la più adatta a governare la regione, rispetto al 34% che sostiene il centrodestra. Un significativo 21,6% rimane indeciso o non ha espresso preferenze per nessuna delle due coalizioni principali. Questi dati indicano una leggera preferenza per il Centrosinistra, sebbene con un margine relativamente stretto.
Per quanto riguarda i candidati alla presidenza della regione Emilia Romagna, il sondaggio ha considerato Vincenzo Colla e Michele De Pascale come possibili rappresentanti del centrosinistra. De Pascale emerge come il candidato favorito con il 35,6% delle preferenze, mentre Colla raccoglie solo il 12,8%. Tuttavia, una grande parte degli intervistati, il 51,6%, rimane indecisa o non favorevole a nessuno dei due candidati, indicando un potenziale spazio per nuovi nomi o strategie elettorali.