Pensione su misura: scegli quando e come lasciare il lavoro. Non è più un film già visto. Un lavoratore cresce, matura, si perfeziona nel corso della sua carriera. Spesso, però, concentrandosi sugli aspetti professionali, trascura quelli previdenziali, ritrovandosi impreparato al momento del pensionamento. Eppure, oggi è possibile scegliere come e con quale sistema andare in pensione. Vediamo come.
In tema previdenziale non bisogna mai dimenticare che la normativa cambia continuamente. I requisiti delle misure previdenziali vengono modificati di frequente, alcune non vengono rinnovate per l’anno successivo, altre invece diventano inaccessibili. Detto questo, scegliere una misura previdenziale e riconcorrerla per tutta la vita potrebbe non essere sufficiente per pianificare nei minimi dettagli il proprio pensionamento.
Tante volte le principali misure anticipate di un anno non vengono confermate per l’anno successivo. Non è finita qui. Il 2026 potrebbe essere l’ultimo anno per accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi. Per gli anni successivi si ipotizza un aumento dell’adeguamento del requisito anagrafico di almeno 3 mesi.
È possibile che il governo italiano adotti misure straordinarie per permettere ai lavoratori fragili di andare in pensione con requisiti più favorevoli. Il problema è che, concentrandosi sull’attività lavorativa, spesso si trascura la previdenza fino a scoprire di non soddisfare i requisiti per accedere alla pensione quando si decide di lasciare il lavoro. Vediamo insieme quando, come e con quale sistema i lavoratori possono andare in pensione nel 2024 e quali sono le prospettive future.
Nel 2024, i nati nel 1962 possono andare in pensione a 62 anni di età, se hanno maturato 41 anni di contributi versati. In particolare, la misura Quota 103 permette di lasciare il lavoro prima dei 67 anni, ma con alcune limitazioni o penalizzazioni.
I lavoratori che scelgono questa misura per ritirarsi dal lavoro accettano una pensione calcolata interamente con il sistema contributivo. Inoltre, l’importo della rendita mensile lorda non può superare un valore pari a 4 volte il trattamento minimo, ovvero 2.394,44 euro. Infine, la misura prevede una finestra mobile di sette mesi per i lavoratori dipendenti e autonomi, mentre per i lavoratori del settore pubblico sale a nove mesi.
L'Anticipo pensionistico Ape sociale offre buone possibilità ai nati dal 1961, che compiono 63 anni e 5 mesi con almeno 30 o 36 anni di contributi, a seconda della categoria di appartenenza. Se rientrano nelle categorie di maggior tutela possono ricevere un assegno mensile fino a 1.500 euro per dodici mensilità.
L'assegno mensile riservato a disoccupati, invalidi, caregiver e lavoratori con carichi di famiglia particolarmente gravosi non è rivalutabile né reversibile e sarà riconosciuto fino al perfezionamento dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia o ad altro trattamento pensionistico ordinario
La tesi della pensione di vecchiaia è quella rivolta a coloro che maturano 67 anni di età con 20 anni di contributi.
In particolare, i lavoratori nati nel 1957 possono lasciare il lavoro con questa misura o attendere qualche anno in più, ovvero fino a 71 anni di età con 5 anni di versamenti.
I lavoratori impiegati in attività gravose o usuranti possono presentare la richiesta per l'ammissione alla pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi con almeno 30 anni di versamenti.
Non tutti i lavoratori, ma i nati nel 1960 che compiono 64 anni con 20 anni di versamenti possono richiedere l'ammissione alla pensione di vecchiaia anticipata, a condizione che soddisfino alcuni requisiti, tra cui:
La pensione anticipata contributiva richiede un valore dell'assegno pari a 5 volte il trattamento minimo, ovvero 2.993,05 euro per il 2024, fino a 67 anni di età.