Nel secondo trimestre del 2024, il mercato immobiliare italiano ha evidenziato una sostanziale stabilità dei prezzi delle abitazioni, con la maggioranza degli agenti immobiliari che ha segnalato un andamento stabile. In base a quanto riportato dal Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia condotto dalla Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate e riportato da Idealista, il 67,2% degli operatori ha confermato un andamento stabile dei prezzi. Solo l'11,2% degli agenti ha riportato un aumento delle quotazioni rispetto ai tre mesi precedenti, segnando un leggero calo rispetto al 13,9% del primo trimestre del 2024. In contrapposizione, il 21,6% degli operatori ha osservato una diminuzione dei prezzi, un incremento rispetto al 20,5% della rilevazione precedente.
La domanda di abitazioni si è mantenuta debole durante il secondo trimestre del 2024, con segnali di ulteriore peggioramento rispetto al trimestre precedente. Secondo i dati del sondaggio, il saldo tra gli agenti che segnalano un aumento del numero di potenziali acquirenti e quelli che ne riscontrano una riduzione è peggiorato, scendendo a -23,9 punti percentuali rispetto ai -19,3 punti del primo trimestre. Questo peggioramento si è manifestato in maniera più marcata nelle regioni del Nord Italia, dove la flessione della domanda è stata più evidente.
Anche l'offerta di nuove abitazioni sul mercato ha mostrato segnali di debolezza. I nuovi incarichi a vendere sono rimasti pressoché invariati rispetto al trimestre precedente, confermando un trend di stallo. Gli agenti immobiliari continuano a riscontrare una riduzione del numero di incarichi da evadere, che si attesta al 37,6%, in leggero miglioramento rispetto al 40,6% della precedente rilevazione. Tuttavia, questo dato sottolinea una persistente incertezza da parte dei venditori, che rimangono cauti nell'affidare nuovi incarichi di vendita.
Nonostante la debolezza della domanda e dell'offerta, il numero di transazioni immobiliari concluse nel secondo trimestre del 2024 ha registrato un aumento rispetto sia al trimestre precedente sia al corrispondente periodo del 2023. Questo aumento delle transazioni può essere interpretato come un segnale positivo per il mercato, anche se il saldo tra chi segnala un incremento e chi una diminuzione delle transazioni è rimasto negativo, passando da -22,0 a -23,7 punti percentuali.
Il tempo medio di vendita delle abitazioni è rimasto stabile a 5,7 mesi, uno dei valori più bassi registrati dall'inizio della rilevazione, riflettendo una certa rapidità nel completamento delle transazioni per le abitazioni messe sul mercato. Parallelamente, lo sconto medio sui prezzi richiesti dai venditori è rimasto invariato all’8,5%, segnalando una sostanziale tenuta dei valori di mercato, con i venditori che continuano a non dover concedere ampie riduzioni sui prezzi inizialmente richiesti.
In questo contesto, la quota di agenzie immobiliari che ha venduto almeno un’abitazione durante il trimestre ha raggiunto l’86,6%.
Il mercato delle locazioni ha mostrato segnali di vivacità nel secondo trimestre del 2024, anche se con alcune variazioni rispetto ai mesi precedenti. La percentuale di agenti immobiliari che hanno evidenziato un aumento dei canoni di affitto rispetto al trimestre precedente si è ridotta dal 53,1% al 48,8%, pur restando su tassi piuttosto alti..
Il 37,1% delle agenzie prevede ulteriori aumenti dei canoni di locazione nel trimestre in corso, in linea con le aspettative espresse nei mesi precedenti e nello stesso periodo del 2023. Lo sconto medio applicato sui canoni di locazione richiesti è rimasto modesto, attestandosi al 2,4%.
La riduzione dell'offerta di abitazioni in affitto è stata in parte attribuita alla preferenza dei proprietari per gli affitti brevi, una tendenza particolarmente evidente nelle regioni centrali del Paese. Questa dinamica ha contribuito a sostenere il rialzo dei canoni di locazione, con il 40,3% degli operatori che ritiene che la minore offerta sia la causa principale dell'aumento dei prezzi. Parallelamente, il 26% degli agenti immobiliari ha indicato che la maggiore domanda di locazioni è dovuta alle difficoltà di acquisto di immobili da parte di alcune categorie di compratori, soprattutto nelle aree urbane del Nord Italia, dove i prezzi delle case rimangono elevati.
Le aspettative degli agenti immobiliari per il trimestre in corso e per un orizzonte biennale sono diventate meno negative rispetto allo stesso periodo del 2023. Sebbene il saldo tra chi prevede un aumento e chi prevede un calo dei prezzi sia leggermente sceso a -17,8 punti percentuali, ciò riflette una moderata riduzione del pessimismo che aveva caratterizzato il mercato nei mesi precedenti.
La percentuale di agenti immobiliari che si aspettano un rialzo delle quotazioni è diminuita, passando dal 10,5% al 7,8%. Tuttavia, questa moderata aspettativa negativa non rappresenta un'inversione di tendenza significativa, ma piuttosto un aggiustamento delle aspettative in un contesto di incertezza economica e di stabilità dei prezzi.