Si sono messe da parte le emozioni e le abbiamo sostituite con le emoticon e, come si dice nelle campagne toscane, "abbiamo fatto una bella chiappa". La pensa così Vittorio Feltri che in un articolo sul "Giornale" ha scritto che "siamo schiavi delle app, dei tablet, dei cellulari. Erano stati fatti per l'uomo e l'uomo ha finito con l'essere fatto per loro, avendo rinunciato alla propria umanità per sposare lo spirito di questo nuovo millennio, in cui il sesso si fa virtuale, gli appuntamenti si danno online, le riunioni si fanno tramite skype o qualcosa del genere, ci si lascia via sms, ci si incontra sulle chat a questo deputate, un nuovo millennio in cui le storie d'amore hanno la durata di una storia di Instagram, la quale mi pare duri 24 ore al massimo, e in cui, anziché condividere momenti insieme, condividiamo post su Facebook". Come dargli torto?
"Per le emozioni non c'è spazio alcuno, ma abbiamo le emoticon, ovvero le faccine, che ci servono soltanto per chiudere conversazioni noiose o scomode o per eludere domande e richieste" aggiunge Feltri che poi dà un consiglio.
"Per connetterci con l'altro è indispensabile disconnetterci dalla rete, deporre il cellulare, sollevare lo sguardo, accorgerci di ciò che ci sta davanti. Almeno prima di perderlo per sempre". Consiglio saggio.