Notte di tragedia a Casazza, un comune di poco meno di 4mila abitanti in provincia di Bergamo, dove è scoppiata una violenta rissa fuori da un bar, ieri 19 agosto 2024: chi è la vittima e quanti sono gli aggressori?
Un alterco scaturito per futili motivazioni, ma che ben presto è diventato una vera e propria rissa. Urla sempre più forti hanno squarciato il silenzio e la tranquillità della serata di ieri, 19 agosto 2024, a Casazza, il piccolo comune alle porte di Bergamo.
Protagonisti del brutale pestaggio tre uomini, un cittadino di nazionalità ucraina, un italiano e uno proveniente dal Nord Africa. Purtroppo, ad avere la peggio il cittadino ucraino, Mykola Ivasiuk, di 37 anni e residente nel paese, ormai, da una decina d'anni.
L'uomo era un habitué del locale di via Nazionale, il "Rosy Bar", visto che viveva proprio dall'altro lato della strada. Secondo quanto dichiarato dai testimoni, le violenze sarebbero scoppiate intorno alle 22:30, all'esterno dell'attività.
Immediato l'allarme alle forze dell'ordine, che si sono precipitate sul posto e sono riuscite a fermare uno dei due aggressori: il cittadino italiano è stato portato, poi, in caserma. L'altro, invece, è riuscito a fuggire e gli agenti hanno subito aperto la caccia all'uomo.
Nulla da fare per il 37enne, ormai senza vita all'arrivo dei soccorritori della Croce Blu di Lovere. Da quanto appurato, il cittadino di origini ucraine sarebbe stato ucciso da un colpo violento alla testa e sarebbe crollato a terra.
La salma è stata portata all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo per l’autopsia e chiarire l'esatta causa della morte. I carabinieri della compagnia di Clusone e del Nucleo investigativo di Bergamo, intanto, hanno sentito i testimoni. Ora, rimane da chiarire la posizione dell'italiano nella vicenda e catturare l'aggressore scappato.
A inizio mese, lo scorso 1 agosto 2024, ha fatto scalpore la maxi rissa avvenuta davanti alla Questura di Napoli, a due passi dal Municipio. A prendersi a calci e pugni alcuni turisti e alcuni garagisti locali, poi immortalati in diversi video diventati virali e arrivati nelle mani del deputato di AVS, Francesco Borrelli, che ha denunciato l'episodio.