Sono ore di apprensione per le sorti di Lorenzo Colasanti, il 23enne scomparso da Rieti, nel Lazio, il 18 agosto 2024.
Il ragazzo si è allontanato volontariamente dalla propria abitazione la scorsa domenica e ha concluso, come da routine, la sua giornata di lavoro. Successivamente si è avventurato verso un'area di montagna vicina, a bordo della sua auto, una Ford Fusion targata CB 419 NY.
La sua sparizione non è legata allo spettro della depressione o di problemi familiari, ma alla sua passione per il trekking.
In città tutti conoscono il suo grande amore per la natura, le escursioni e l'arrampicata: un momento di rilassamento, meditazione e riflessione per moltissime persone. Se mal gestito, un pericolo da non sottovalutare, specialmente se ci si inoltra in potenziali zone impervie.
Tag24 ha intervistato in esclusiva il fratello Marco, per ricostruire insieme questa drammatica vicenda.
Al telefono con Tag24, Marco, fratello di Lorenzo è preoccupato non poco per le sorti dell'amato fratello: "Per lui, il trekking è una passione. Ama la montagna e da sempre, quando può, si allontana per passare un po' di tempo lì".
"Non assume farmaci salvavita e non ha problemi legati a depressione o salute mentale. È in forma, benvoluto da tutti e un lavoratore" prosegue l'uomo.
"Ritengo che sia in pericolo. Temo che possa essersi ferito lungo uno dei percorsi da lui intrapresi, a seguito di una potenziale camminata o su una strada impervia".
"C'è bisogno della mano di tutti per ritrovarlo, a partire da noi familiari, amici, conoscenti e dalle forze dell'ordine. Deve essere ritrovato nel minor tempo possibile. La burocrazia deve fare il suo corso, ma dobbiamo essere veloci, sono passati già due giorni" conclude il parente.
Secondo Marco, Lorenzo Colasanti potrebbe trovarsi in zone limitrofe specifiche: "I punti da attenzionare sono Falesia Grotti, Falesia Grotti alla curva, Falesia Capoterra, Falesia Convigni e Falesia Ferentillo".
L'ultima localizzazione dello smartphone di Lorenzo è stato agganciato nella vicina frazione di Santa Rufina di Cittaducale, intorno alle 15:40 della stessa domenica. Le ricerche sono state estese fino a Roma.
Il 23enne porta i capelli corti, non ha barba, è alto un metro e 60 e tatuaggi riconoscibili sul braccio sinistro. Tra questi: un coltellino, due ragnatele (tra cui una sotto il gomito) un uroboro, il simbolo esoterico del serpente che mangia la sua coda in un ciclo continuo.
Chiunque avesse informazioni a riguardo è tenuto ad informare tempestivamente il servizio d'emergenza al 112. Ogni minuto può essere prezioso a garantire il suo ritrovamento sano e salvo.