Il cerchio si sta restringendo sempre di più, anche se per ora tutte le ipotesi restano sul tavolo. Tuttavia, gli interrogatori e le deposizioni dei familiari più vicini a Sharon continuano a intensificarsi, nel tentativo di trovare la pista giusta che conduca all'assassino.
I genitori di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa tre settimane fa a Terno d'Isola, hanno lasciato il comando provinciale dei carabinieri di Bergamo intorno alle 22 di ieri sera, dopo oltre sette ore di permanenza. Bruno e Maria Teresa Verzeni sono tornati a casa a Bottanuco senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti fuori dalla caserma. Il contenuto dei loro interrogatori, condotti come persone informate sui fatti e quindi senza la presenza di un avvocato, non è stato reso noto. Tuttavia, si ipotizza che gli inquirenti abbiano focalizzato l'attenzione sulla vita privata di Sharon, scavando per individuare un possibile movente e risalire all'autore del crimine.
Come già avvenuto due giorni fa per la sorella, il fratello e il cognato della vittima, anche oggi si è trattato di interrogatori programmati nell'ambito delle indagini. Non è escluso che nei prossimi giorni venga nuovamente ascoltato il compagno di Sharon, Sergio Ruocco, che potrebbe essere interrogato per la terza volta.
Le autorità stanno cercando di fare luce sulla vita privata e sulle recenti frequentazioni della vittima. A tre settimane dall'omicidio, non ci sono ancora indagati.
Gli investigatori, sotto la direzione del sostituto procuratore Emanuele Marchisio, stanno esaminando attentamente la vita privata di Sharon, ascoltando ripetutamente tutti i familiari alla ricerca di un dettaglio, un ricordo, qualsiasi cosa che possa condurli sulla giusta pista.
Nelle ultime ore è emerso che Sharon, insieme al compagno Sergio Ruocco, frequentava un gruppo di Scientology a Gorle, nella provincia di Bergamo, e che ci sarebbe stata una lite di coppia proprio su questo tema. Tuttavia, Ruocco, idraulico di 37 anni con un alibi solido in quanto si trovava a casa al momento dell'omicidio (e non ripreso dalle telecamere della zona), ha smentito categoricamente tali voci, definendole "invenzioni giornalistiche".
Maria Rosa, madre di Sergio Ruocco, ha lanciato un appello alla stampa, implorando chiunque abbia visto qualcosa di farsi avanti e difendendo suo figlio, dichiarando che stanno subendo un danno enorme.
È emerso anche un problema legato al pagamento di alcuni corsi, apparentemente piuttosto costosi, ma questo aspetto non sembra avere particolare rilevanza per le indagini.
Nonostante tre settimane di intense indagini su più fronti, condotte con il supporto degli esperti del Ros per l'analisi delle immagini video e del Ris per le analisi scientifiche, non è ancora chiaro se l'omicidio sia legato agli ambienti vicini a Sharon o se sia stato commesso da un individuo squilibrato che ha agito a caso.
Quel che è certo è che l'omicidio non è stato compiuto a scopo di rapina, dato che la vittima aveva ancora il suo cellulare con cui è riuscita a chiamare i soccorsi. Inoltre, non si è trattato di un delitto scaturito da un litigio, poiché Sharon non ha avuto nemmeno il tempo di difendersi prima di essere colpita da quattro coltellate precise, tre delle quali così profonde da causare un'emorragia interna fatale. Una violenza che spesso rivela un accanimento specifico nei confronti della vittima.