23 Aug, 2024 - 12:30

Da Recaldo Thomas a Hanna Lynch: chi sono le 7 vittime del naufragio del veliero Bayesian a Porticello, Palermo?

Da Recaldo Thomas a Hanna Lynch: chi sono le 7 vittime del naufragio del veliero Bayesian a Porticello, Palermo?

Si chiamavano Recaldo Thomas, Jonathan Bloomer, Anne Elizabeth Judith Bloomer, Chris e Neda Morvillo e Myke Linch le prime sei vittime del naufragio del veliero Bayesian a Porticello, nel Palermitano. Ai lori nomi va aggiunto quello della figlia 18enne di Lynch, Hannah, il cui corpo è stato recuperato in mare questa mattina, 23 agosto 2024. Ecco cosa ne sappiamo.

Chi sono le vittime del naufragio del Bayesian a Porticello, Palermo?

I fatti risalgono al 19 agosto scorso. In 22, in totale, si trovavano a bordo del veliero Bayesian, ancorato a circa 700 metri dal porto e travolto, all'improvviso, da una tromba d'aria. 10 erano membri dell'equipaggio, gli altri semplici passeggeri.

In 15 sono sopravvissuti, buttandosi in mare prima che la nave si inabissasse, venendo poi soccorsi dalla barca olandese Sir Robert Baden Powell. Le vittime ammontano, invece, a 7. Oltre alle sei di cui si è già parlato, c'è anche Hannah Lynch, figlia 18enne del magnate Myke.

È stato lui il penultimo ad essere recuperato, senza vita, in acqua. In molti, sulla stampa, lo chiamano "il Bill Gates britannico". Aveva 59 anni. Da poco un tribunale di San Francisco lo aveva scagionato dalle accuse di frode e di falso in bilancio che gli erano state mosse da Hewlett Packhard (il colosso tech HP), a cui, nel 2011, vendette Autonomy, una società informatica da lui fondata.

Il viaggio a bordo del veliero era stato pensato per festeggiare il successo in tribunale. Tutti gli invitati erano suoi familiari e amici o suoi dipendenti. C'erano Chris e Neda Morvillo: l'avvocato di Lynch e sua moglie, di professione designer; c'erano Jonathan Bloomer, presidente della Morgan Stanley International e sua moglie, Anne Elizabeth Judith, dedita a raccolte fondi per la ricerca.

L'altra vittima è Recaldo Thomas, il cuoco del veliero. Il suo corpo, il primo ad essere recuperato, si trovava fuori dallo scafo; gli altri tutti nei pressi delle rispettive cabine. È probabile, secondo chi indaga, che abbiano provato a mettersi in salvo, venendo travolti dalla corrente.

Cosa sappiamo finora di quanto accaduto a Porticello

Per fare luce sul naufragio, che ha sconvolto la comunità internazionale, si indaga, al momento, con le ipotesi di reato di disastro, omicidio plurimo e lesioni. L'obiettivo è ricostruire la dinamica dell'accaduto e capire se sia imputabile a qualche errore umano.

Per il momento sembra un'ipotesi plausibile: dagli accertamenti eseguiti finora su disposizione della Procura di Termini Imerese, che si sta occupando del caso, sarebbe emerso, infatti, che almeno uno dei portelloni della nave fosse rimasto aperto e che la deriva fosse parzialmente sollevata. Perché?

Da chiarire, poi, perché non siano stati seguiti da subito i dovuti "protocolli di sicurezza". A parlarne è stato un ingegnere della Italian Sea Group, la società proprietà di Perini Navi. L'uomo, rimasto anonimo, ha spiegato che "sarebbero bastati quindici minuti per attivare tutte le opportune misure". Lo riporta Rai News.

Il comandante del veliero, James Catfiel, è già stato interrogato. Si aspettano ora i prossimi sviluppi. Dal mare intanto è stato recuperato il corpo della 18enne dispersa, che insieme al padre sarebbe rimasta bloccata in cabina, non riuscendo ad uscire in tempo.

Amava i libri e la poesia. Alcuni amici, parlando con i giornalisti inglesi, l'hanno descritta come "una supernova, determinata, ostinata e divertente". Si era appena diplomata in una delle scuole più esclusive del Regno Unito, la Latymer Upper School di Hammersmith. Il prossimo settembre avrebbe dovuto iscriversi alla Oxford University. Lo riporta l'Ansa.

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Sara D'Aversa
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