Una pesante condanna all'ergastolo che da 18 anni - dal 2006 - costringe Andrea Rossi, commercialista di Bologna, dietro le sbarre di una cella per l'omicidio di Vitalina Balani, ma una svolta, oggi, 9 settembre 2024, potrebbe mettere fine a tutto ciò: spostata l'ora della morte.
Dopo quasi 18 anni da quel tragico 14 luglio 2006, la vicenda di Vitalina Balani, la 72enne morta nel suo appartamento di via Battindarno a Bologna, potrebbe avere un finale diverso da quello preventivato. Per il suo omicidio, infatti, è finito in manette il commercialista Andrea Rossi, da sempre autoproclamatosi innocente.
E, forse, l'autopsia svolta sul corpo della vittima e la perizia legale potrebbero dargli ragione. Si è aperto il processo di revisione del caso presso la Corte d'Appello di Perugia. Il giudice ha affidato all'anatomopatologo, Mauro Bacci, una nuova perizia, appunto.
La conclusione di Bacci sarebbe un significativo spostamento nell'ora del decesso. Secondo quanto stabilito in sede di processo fino al 2010 (anno di condanna all'ergastolo per Rossi), infatti, il decesso sarebbe avvenuto fra le 13:30 e le 14 del 14 luglio 2006. Invece, il lavoro del medico legale traslerebbe l'omicidio fra le 22 e le 5 del mattino del 15 luglio 2006.
Questo importante spostamento, però, implicherebbe la possibilità che Rossi possa non essere l'assassino della donna. Se ciò si concretizzasse ulteriormente, significherebbe che il caso non ha ancora un killer, né un movente.
Secondo l'avvocato del commercialista, Gabriele Bordoni, l'accusato Andrea Rossi avrebbe un alibi per il nuovo orario della morte e, dunque, andrebbe scagionato da ogni accusa, finanche dalla scarcerazione. Stando a quanto testimoniato dall'ora 60enne, fra le 20:30 e la mezzanotte del 14 luglio 2006 si sarebbe collegato dal proprio computer dal suo ufficio.
Non solo, sia i suoi clienti e che i suoi collaboratori potrebbero confermare la sua presenza sul posto di lavoro.
La nuova e radicale conclusione dell'anatomopatologo deriverebbe dall'attenta analisi delle foto scattate alle macchie ematiche o, meglio, del ristagno di sangue sulla pelle o negli organi interni (chiazze violacee, bluastre o rosso-vinose).
Le prime indagini effettuate nell'appartamento della vittima avrebbero, infatti, segnalato una morte accidentale per un trauma alla testa. Sarebbe stata la successiva autopsia a stabilirne, invece, la natura violenta.
Secondo quanto stabilito dal primo esame autoptico, Vitalina Balani sarebbe deceduta in seguito a uno strangolamento. Anche la nuova perizia è conforme sulla modalità dell'omicidio. Date, però, le novità, il prossimo 24 settembre 2024, la Corte d'Appello risentirà in aula sia il perito che la difesa del commercialista.