Da martedì 10 settembre andrà in onda su Raiuno in prima serata la serie "I Leoni di Sicilia" diretta da Paolo Genovese e interpretata da Michele Riondino e Miriam Leone. Tratta dal romanzo omonimo di Stefania Auci, la serie ripercorre la storia della famiglia Florio, una delle potenti e ricche della Sicilia, dal XVIII secolo fino all’Unità d’Italia. Ma chi erano davvero i Florio?
I Florio erano originari di Bagnara Calabra ma dopo il terremoto del 1783 furono costretti a trasferirsi in Sicilia. I fratelli Paolo e Ignazio Florio riaprirono a Palermo la stessa attività che gestivano in Calabria e cioè un negozio di prodotti coloniali e di chinino. Quando Paolo morì nel 1807, Vincenzo Florio, ancora in tenera età venne affidato a Ignazio. Quest'ultimo capì da subito la potenzialità delle tonnare e e prese in affitto quella di San Nicola e quella di Vergine Maria nei pressi di Palermo.
Alla fine del 1800 in Italia esistevano circa 21 tonnare. Dopo la morte di Ignazio nel 1828, Vincenzo ereditò questa grande fortuna che ebbe la capacità di ampliare: lavorazione e produzione di tabacco, produzione del Marsala e del cognac seguendo l’esempio degli inglesi Ingham e Woodhouse, coltivazione del cotone. Nel 1968 Vincenzo morì lasciando un enorme patrimonio al figlio Ignazio, passato alla storia come senior, per non confonderlo con l’altro Ignazio che gli successe dopo.
Ignazio Senior commissionò al famoso architetto Damiani Almeyda, la costruzione del Palazzo Florio, della Camparia, dei Pretti e dello Stabilimento Florio, che trasformarono l’intero arco portuale. Nel 1891, Ignazio senior morì lasciando ai quattro figli un enorme patrimonio.
Di questi solo Ignazio Junior si dedicò all'eredità lasciata dal padre. Intraprese alcune nuove attività come la costruzione dei cantieri navali a Palermo e fece costruire per i malati di tubercolosi la splendida Villa Egea. La situazione economica della famiglia Florio si vece via via più grave con il tempo. La causa va ricercata nello scenario che si era venuto a creare prima e dopo la prima guerra mondiale.
I fratelli Paolo e Ignazio sono due piccoli commercianti di spezie fuggiti da una Calabria ancorata al passato e in cerca di riscatto sociale. In Sicilia s’inventano un futuro, dove a partire da una bottega malmessa danno vita a un’attività florida che il giovane figlio di Paolo, Vincenzo, con le sue idee rivoluzionarie, trasformerà poi in un impero. Tuttavia, a travolgere la vita di Vincenzo, e quella di tutta la famiglia, è l’arrivo dirompente di Giulia, una donna forte e intelligente, in contrasto con le rigide regole della società del tempo.
La serie è interpretata da Michele Riondino nel ruolo di Vincenzo Florio, Miriam Leone in quello di Giulia Portalupi, Donatella Finocchiaro in quello di Giuseppina, Vinicio Marchioni nei panni di Paolo Florio, Eduardo Scarpetta nel ruolo di Ignazio Florio (figlio di Vincenzo), Paolo Briguglia in quello di Ignazio Florio, Ester Pantano nel ruolo di Giuseppina giovane e Adele Cammarata in quello di Giovanna D’Ondes.La colonna sonora è di Laura Pausini già candidata nel 2022 all'Oscar per la migliore canzone originale per "Io sì", colonna sonora del film "La vita davanti a sé".
Le riprese della serie si sono svolte in Sicilia, in particolare a Palermo. Tra i luoghi più noti che hanno fatto da sfondo ci sono Palazzo Comitini, Palazzo Ganci Valguarnera (che a suo tempo ospitò anche Il Gattopardo di Visconti) Palazzo dei Normanni, Palazzo Mirto, Palazzo Alliata di Villafranca e la Chiesa dello Spasimo.
Le riprese si sono svolte anche nelle strade della città siciliana, in particolare piazza Pretoria, piazza Bellini, piazza Villena (Quattro Canti), via Maqueda, corso Vittorio Emanuele, piazza Verdi e via Ruggero Settimo. Il cast ha fatto alcuni ciak anche presso l’isola di Favignana (tonnara Florio), Marsala (cantine Florio), Trapani (villino Nasi) e Cefalù.