Tra i temi della Manovra che saranno oggetto di discussione nelle prossime settimane figurano le pensioni, con un particolare focus su quelle dei dipendenti pubblici, per le quali potrebbero esserci novità.
Il governo sta valutando l'introduzione di una norma che consentirebbe alle amministrazioni pubbliche di trattenere in servizio, su base volontaria, il personale fino ai 70 anni, oltre l'attuale soglia di 67 anni prevista per il pensionamento. Questo periodo aggiuntivo di tre anni servirebbe per attività di tutoraggio, affiancamento o per esigenze funzionali, e non comporterebbe maggiori costi, ma anzi, "garantisce, per il periodo di trattenimento in servizio, una minore spesa previdenziale", come riportato nella Relazione tecnica della bozza preparata dal ministero della Pubblica Amministrazione e visionata in anteprima da Ansa.
Secondo quanto emerge dalla bozza allo studio del ministero, "la misura è necessaria principalmente per garantire all'ingente numero di neoassunti un adeguato affiancamento da parte del personale più esperto, assicurando così un passaggio di competenze che mantenga elevati standard di efficienza. Inoltre, per il periodo di trattenimento in servizio, si garantisce una riduzione della spesa previdenziale". La norma permetterebbe di trattenere una parte limitata delle capacità di assunzione, precisamente solo il dieci per cento, con l'obiettivo di bilanciare l'accesso dei giovani nella pubblica amministrazione e la preservazione del patrimonio di competenze ed esperienze acquisite dal personale in servizio, che si ritiene indispensabile non disperdere.
In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha dichiarato di aver discusso con Giorgetti la proposta di estendere il trattenimento in servizio fino a 70 anni, sottolineando l'importanza di questa misura in considerazione del consistente numero di giovani assunti. Secondo Zangrillo, è possibile che solo il 10% del personale opti per questa possibilità.
"Nel 2023 abbiamo assunto 173 mila persone. Faremo lo stesso nel 2024 e nel 2025. E continueremo ad assumere, perché da qui al 2030 la Pubblica Amministrazione perderà quasi un milione di dipendenti a causa dei pensionamenti, in aggiunta al calo di 300 mila dipendenti che non sono stati sostituiti per via del blocco del turnover dal 2010 al 2020", ha dichiarato Zangrillo al quotidiano di via Solferino.
Secondo Marco Carlomagno, segretario generale della Federazione Lavori Pubblici (Flp), la proposta di Zangrillo rappresenta un cambiamento rispetto al passato recente, ma non è sufficiente nel breve termine per colmare i gravi vuoti di organico nelle amministrazioni pubbliche. Carlomagno ha sottolineato che il blocco del turnover degli ultimi 20 anni ha provocato una carenza di circa un milione di dipendenti. Ha aggiunto che le nuove assunzioni previste non saranno sufficienti a compensare le ulteriori carenze derivanti dai pensionamenti, stimati intorno a 800 mila unità entro il 2030.
La Uilpa ha espresso forti critiche sulla proposta di prolungare l'età pensionabile dei dipendenti pubblici oltre i 67 anni su base volontaria, definendola un fallimento delle politiche del personale dello Stato degli ultimi trent'anni. Sandro Colombi, segretario generale della Uil pubblica amministrazione, ha evidenziato come gli uffici pubblici siano già gravemente sottodimensionati e abbia messo in dubbio l'efficacia delle promesse di nuove assunzioni fatte dal ministro per la funzione pubblica. Colombi ha anche ipotizzato che la misura potrebbe rispondere a richieste di Bruxelles per ridurre ulteriormente la spesa pubblica, suggerendo che ritardare il pensionamento di alcuni dipendenti pubblici potrebbe ridurre leggermente la spesa previdenziale.