Proseguono le ricerche di Martina Albano, la 27enne scomparsa da Treviglio, in provincia di Bergamo il 17 settembre 2024 in circostanze tutt'altro che chiare.
Una situazione delicata, quella della giovane, tossicodipendente e divisa tra la voglia di smettere e la necessità di una nuova dose. Un paradosso che rallenta ulteriormente la sua uscita dal circolo vizioso delle droghe, provocando non poca preoccupazione nel padre, affetto da numerosi problemi di salute e nella madre.
Entrambi i genitori sono in estrema apprensione per le sorti della figlia, in potenziale pericolo sotto più punti di vista. Tra le varie ipotesi, debiti cumulati con diversi pusher e la reclusione nel "Bosco della Droga" di Rogoredo, già teatro in passato di altre denunce di sparizione, fino al risarcimento della somma dovuta.
Nelle ultime settimane, Martina avrebbe chiesto molteplici somme di denaro a parenti, amici e conoscenti, alcuni mediante smartphone, altri addirittura personalmente.
Nella giornata del 29 settembre, la donna ha fatto ritorno a casa per poche ore, ha cenato, si è lavata e ha promesso al padre di entrare in una comunità il giorno seguente. Parole al vento, poiché durante la notte, è scappata nuovamente senza lasciare alcun messaggio o comunicazione sulla sua destinazione.
Tag24 ha intervistato Michele, genitore della 27enne, che in un appello in esclusiva al quotidiano desidera creare un ponte di connessione con la figlia.
Michele, al telefono con Tag24, è altamente scosso per il brusco allontanamento di Martina Albano: "Era finalmente ritornata a casa e mi aveva promesso che si sarebbe disintossicata, purtroppo solo parole al vento. Forse lì, al "Bosco di Rogoredo" le avranno dato una 'momentanea libera uscita' per raccogliere una parte di denaro per saldare i suoi debiti con gli spacciatori o per comprare una nuova dose".
"Ieri le avevo chiesto di non allontanarsi per nessun motivo da casa, che insieme avremmo trovato una soluzione al problema, sia della dipendenza che per eventuali cifre da saldare. Io, la madre, non sappiamo più cosa fare, è tutto confuso ed intricato per ogni volta che ritorna a casa, sono costretto successivamente ad effettuare una nuova denuncia per scomparsa".
"Penso che se andremo avanti così, Martina rischierà la vita o per le sostanze stupefacenti o per altri potenziali pericoli legati alle persone che quotidianamente incontra nel parco. Da genitore in buona fede, non voglio pensare che mia figlia stia facendo tutto questo senza complicità o dietro manipolazione di qualcuno".
"Ringrazio nuovamente Tag24 per lo spazio che mi è stato concesso. Come vi ho spiegato nelle precedenti comunicazioni, temo che Martina sia in pericolo e che le forze dell'ordine, debbano necessariamente intervenire, indipendentemente dal fatto che sia una tossicodipendente. Ha diritto anche lei ad una seconda possibilità, sono errori che purtroppo paghiamo anche noi genitori".
"Quotidianamente combatto con numerosi problemi di salute, nonostante tutto, andrò alla ricerca di mia figlia costi che quel costi, anche da solo. Oltre gli agenti, anche il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi ODV mi ha offerto una grande mano, ma serve un intervento serio delle istituzioni affinché venga prelevata e portata in comunità".
"Se uno degli spacciatori di Rogoredo, una delle persone all'interno del parco vuole farsi avanti anche mediante una telefonata anonima per fornirci la localizzazione esatta di mia figlia, informazioni utili o scortarla fino all'entrata della villa, contribuirà a porre fine per sempre a questo incubo che stiamo vivendo".
"Martina, fino a quando non farai ritorno, io e la mamma continueremo a pensare che qualcuno ti stia facendo del male. Qualora non fosse così, accetteremo l'idea e ti lasceremo vivere la tua vita, se è questo ciò che desideri".
"Da oggi nessuno ti aiuterà più economicamente" prosegue Michele "Ho informato tutti, i tuoi e miei amici, conoscenti, di non prestarti o regalarti alcuna somma di denaro. Ogni volta, anche ieri che sei ritornata ,mi hai raccontato di aver subito numerosi furti, estorsioni e ti abbiamo creduta. Ma se non dici la verità, non faremo altro".