Stretta sulle spese dei Ministeri, ‘concordato’ Stato-Banche per un sacrificio ‘una tantum’ di 4 miliardi, rimodulazione delle accise sui carburanti e aumento dei fondi destinati alla sanità. Sono questi i punti principali della Finanziaria 2025 che stasera a sorpresa approderà sul tavolo del Consiglio dei Ministri. A sorpresa perché, oggi – martedì 15 ottobre – a Palazzo Chigi si sarebbe dovuto discutere solo del Documento Programmatico di Bilancio, il Dpb da inviare a Bruxelles, mentre alla fine la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti hanno deciso per il colpo di mano: basta polemiche e chiacchiericci tra alleati riottosi.
Della Manovra di Bilancio 2025, di ‘spending review’ e di extraprofitti se ne è discusso oggi a ‘Calibro 8’ su Radio Cusano Campus. In collegamento con Francesco Borgonovo c'era il Presidente della Commissione Attività Produttive è responsabile fisco per la Lega, Alberto Gusmeroli che ha - immediatamente - messo in chiaro che la ‘spending review’ targata Giorgetti non ha nulla a che vedere con quella attuata a suo tempo dall'ex presidente del consiglio Mario Monti.
La nuova ‘spending review’ con i tagli alle spese dei Ministeri sarà più una ottimizzazione delle uscite e che, secondo le previsioni, dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa tre miliardi che il Governo vorrebbe destinare alla sanità.
Io non parlerei di tagli, perché quando ottimizzi la spesa e sostanzialmente fai uno spending review e cerchi di sprecare meno, diciamo che è un vantaggio per tutti. Monti? No, lui aveva fatto una roba totalmente diversa, aveva fatto una cura di restrizione terribile, ma qui si parla invece di ottimizzare la spesa. Ottimizzare la spesa vuole dire mantenere gli stessi servizi, ma andare a intervenire sui valori.
Ha chiarito Gusmeroli che, poi, interpellato sulla questione tassazione extraprofitti ha detto di non essere a conoscenza di un eventuale accordo tra Governo e banche, ma, ha ribadito la posizione ufficiale della Lega sulla questione, ovvero, che non rappresenterebbe uno scandalo chiedere a chi ha guadagnato di più di contribuire con la propria parte alle esigenze di bilancio dello Stato.
Gusmeroli ha utilizzato come esempio quello delle compagnie energetiche che con il passaggio obbligatorio – a Gennaio 2024 – delle utenze dal mercato tutelato al mercato libero hanno prodotto altissimi extraprofitti. Gusmeroli ha anche evidenziato un’anomalia che incide pesantemente sulle tasche degli italiani.
Con la cessazione del mercato tutelato da gennaio 2024, i cittadini che erano vulnerabili che erano nel mercato tutelato al 30 giugno dovevano scegliere se andare nel mercato libero, oppure, stare nel mercato tutelato. È però accaduto che c'è stata una campagna aggressiva delle società dell'energia per cui milioni di persone che potevano starsene tranquillamente nel mercato tutelato, sono finiti nel mercato libero.
In pratica la norma pensata per tutelare gli utenti definiti fragili (over 75enni, con disabilità ed economicamente fragili) che di fatto dava loro la possibilità di restare nel mercato tutelato non è stata sfruttata a pieno, anche per la scarsa informazione, e di fatto oggi 8,4 milioni di famiglie stanno pagando più di quanto dovrebbero perché inconsapevolmente passati al mercato libero.
Nel mercato libero ci sono 8,4 milioni di utenze di persone che dobbiamo difendere, over 75 diversamente abili e fragili che pagano più di tutti, perché sono passati al mercato libero che non è concorrenziale e le società dell'energia stanno guadagnando fortemente.
Lo scontro sugli extraprofitti che pare si risolverà con un ‘contributo volontario’ da parte delle banche, rimane, però, una spina nel fianco del Governo mai come in questi mesi in balia delle divergenze tra Forza Italia e Lega e tra il due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini su posizioni diametralmente opposte sulla tassazione degli extraprofitti prodotti da banche e grandi aziende. Appena ieri il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, aveva ribadito che se si sarebbero dovuti chiedere sacrifici a qualcuno si sarebbe dovuti chiedere a loro.
Sul tema delle banche si fa fatica onestamente a capire la posizione di Forza Italia. C'è sicuramente una grandissima differenza tra gli interessi pagati ai risparmiatori e gli interessi incassati sui finanziamenti a imprese e cittadini, c'è un'enorme differenza, quindi chiedere una contribuzione data questa enorme differenza non mi sembra una cosa che può essere trascendentale ecco vedremo come il ministro Giorgetti perché lui lo vuole fare con un accordo in qualche modo non in modo diciamo forte.
Ha dichiarato Gusmeroli che poi in merito ai tempi per la manovra ha concluso:
Io credo che ormai è questione di giorni, perché intanto poi c'è tutto l'iter parlamentare, bisogna chiudere prima di Natale la manovra, quindi sicuramente i tempi cominciano a essere maturi, quindi credo che il ministro Giorgetti stia facendo la sintesi.