Festa del Cinema Roma 2024, parla il cast di "Berlinguer - La grande ambizione", da Tirabassi a Radoncich: "E' un racconto su una comunità"| VIDEO
Enrico Berlinguer al centro della Festa del Cinema, apertasi oggi 16 ottobre 2024 a Roma. Il film che ne racconta vita politica e privata, "Berlinguer - La grande ambizione", ha come protagonista Elio Germano ed un cast di attori come Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi ed Elena Radonicich.
Il cast ha parlato delle proprie emozioni e di cosa ha significato recitare in un film del genere, importante per coltivare la memoria e stimolare al pensiero critico. Tutte le voci dei protagonisti sul red carpet in quest'articolo.
Festa del Cinema Roma 2024, il cast di "Berlinguer - La grande ambizione" racconta il film: cosa hanno detto i pritagonisti
Alla presentazione di "Berlinguer - La grande ambizione" era presente tutto il cast di attori che hanno accompagnato Elio Germano nel tratteggiare e raccontare di una figura come il segretario del PCI, riconosciuto anche per aver tentato di portare il partito comunista al governo e per aver mantenuto saldi i suoi principi anche di fronte alle pressioni dell'Unione Sovietica.
Il ponte fra passato e presente è tanto più importante non perché serve ad idolatrare e a mettere su un piedistallo figure o fatti storici, ma anche per stimolare il pensiero critico e porsi le domande giuste. Le parole di Germano sulla differenza fra segretario e leader (Berlinguer era il primo, non il secondo) hanno animato tanti dei discorsi del cast presente alla Festa del Cinema.
Sul red carpet anche Giorgio Tirabassi, che ha voluto ricordare come il cinema abbia in sé anche gli strumenti per esercitare una funzione pedagogica, ma senza paternalismi. Tirabassi si trova in accordo con le parole di Germano e ritiene fondamentale recuperare quella dimensione collettiva della politica che negli anni si è persa:
Il film su Berlinguer ha la funzione, come tanti altri film, di educare anche le nuove generazioni che magari non sono a conoscenza di un periodo storico che per loro è lontano: quindi ben vengano registi come Andrea Segre. Troppi leader e pochi segretari? Ma 'ndo stanno i leader? Di leader non ne vedo...
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