16 Oct, 2024 - 23:05

Guerra in Libano, altri spari contro Unifil e Netanyahu insiste: l'Europa chiede conto e si prepara

Guerra in Libano, altri spari contro Unifil e Netanyahu insiste: l'Europa chiede conto e si prepara

Una situazione insostenibile. Strana e paradossale. Altri spari contro le truppe Unifil, ormai le coincidenze non ci sono più e sembrano tanti piccole ma significative intimidazioni da parte dell'Idf. Nonostante la fermezza del Governo italiano ma anche di tutti gli altri paesi da parte israeliana si prosegue su una linea alquanto discutibile, visto che anche nella giornata odierna 16 ottobre, ci sono stati altri spari nei confronti del contingente delle Nazioni Unite.

L'Europa è sicuramente seccata da quanto sta avvenendo, ma non solo. Stavolta anche gli Stati Uniti mal sopportano questo tipo di atteggiamento, con il primo ministro israeliano che difende la sua strategia e rincuora tutto e tutti: "Ma vi pare che abbiamo qualcosa contro Unifil, certo in tanti anni non hanno fatto nulla contro Hezbollah...". Parole che non sono affatto piaciute a Meloni, ma pure a Macron e agli altri leader europei. E tutto questo alla vigilia della partenza di Giorgia Meloni per la missione che ha in programma a brevissimo in Libano, a Beirut.

Guerra in Libano, Unifil: "Un tank israeliano ci ha sparato contro"

La realtà che Netanyhau e Israele vorrebbero che Unifil si spostasse dal confine e lasciasse fare all'Idf per bonificare il territorio da Hezbollah e sgominare una volta per tutte i terroristi libanesi. E' questo quello che vorrebbe il primo ministro israeliano e l'esercito, ma l'Occidente, tutto compatto e unito, non accetterà mai una cosa del genere anche perché andrebbe contro la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite che sono lì dal 1978.

La verità è solo questa e lo sanno bene tutti i leader europei e anche gli Stati Uniti che hanno permesso determinate situazioni anche quelle degli ultimi giorni con i "timidi" attacchi al contingente Unifil. Una mossa intimidatoria per far capire che si dovrebbero allontanare da quell'area, in modo tale che l'Idf possa continuare e proseguire il lavoro contro Hezbollah. Ed è su questo che preme Netanyhau, non trovando alcuna sponda soprattutto da parte di Meloni.

E quanto accaduto in questi ultimi giorni ne è la dimostrazione più lampante, ma il vero problema è che si continua nell'intimidazione da parte Idf, tanto che da Unifil è arrivata la conferma di un ulteriore attacco al contingente: "I caschi blu della postazione nei pressi di Kafer Kela hanno osservato un tank dell'Idf Merkava che sparava alla loro torretta di controllo. Due telecamere sono state distrutte e la torretta è stata danneggiata". E' quanto si legge in una dichiarazione dell'Unifil in cui si afferma che "ancora una volta abbiamo visto aprire il fuoco in modo diretto ed apparentemente deliberato contro una postazione dell'Unifil".

Una nota che parla in maniera chiara, tanto che sia Europa che Stati Uniti hanno replicato in modo ufficiale e non, anche direttamente a Bibi Netanyahu di smetterla con questa atteggiamento. "Non abbiamo nulla contro Unifl", ha spiegato il premier israeliano che poi ha anche apprfondito meglio il concetto: "E' vero che Hezbollah si nasconde spesso dietro postazioni Unifil per lanciare dei missili contro di noi". Da Israele c'è un grande rammarico che dal 2006 la risoluzione 1701 non sia stata implementata

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Daniele Magliocchetti
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