L’azzurro e il granata sono i due colori che si sposano alla perfezione con la carriera di Samuele Ricci. Dagli inizi all’Empoli fino al passaggio al Toro, passando per la maglia della Nazionale italiana. L’ascesa del giovane centrocampista è sotto gli occhi di tutti, è un dato confortante non solo per la Serie A ma anche per la stessa Italia. E lo sanno bene soprattutto dalle parti di Torino, dove Ricci non ha più bisogno di presentazione alcuna.
Il "vanolismo", messo in atto dal nuovo tecnico granata Paolo Vanoli, si basa proprio su Samuele Ricci. Il Toro adesso è più offensivo, palleggia molto di più e cerca una costruzione ancor più manovrata e precisa rispetto al passato. Un mix di elementi che fa del Torino una delle squadre più in forma di questo avvio di campionato, nonostante qualche passo falso sicuramente accettabile.
Le sconfitte subite entrambe per 3-2 contro Lazio e Inter hanno fatto di certo male, ma il Toro è riuscito a restare in partita fino al fischio finale. Il tasso tecnico di biancocelesti e nerazzurri è sicuramente superiore, ma Vanoli e i suoi sono riusciti a tenere resta a due big del campionato. Un segnale decisamente incoraggiante per chi, quest’anno, vuole dimostrare di poter essere tra le prime della classe.
Il lavoro di Vanoli è rivolto ad un solo obiettivo: tornare in Europa, a prescindere dalla competizione che giocherà. Il Torino sa che c’è ancora molta strada da fare ma allo stesso sa che può dare molto fastidio a chi cova le sue stesse ambizioni. La classifica è ancora corta, le posizioni altrettanto mobili ma la voglia di andare a giocare le coppe internazionali non potrà che essere uno stimolo per ogni singolo giocatore.
Ricci non è esente da questo ragionamento, ormai è una delle anime di questo Toro oltre ad uno dei mediani più forti e produttivi di questo campionato. La sua crescita è stata esponenziale ma ha radici profonde, da ritrovare nelle due annate di Serie B vissute con l'Empoli con tanto di vittoria del torneo nel 2021. È in cadetteria che si forgiano i giocatori del domani ma Ricci è già passato alla fase del presente.
Il classe 2001 non ha saltato neanche una gara in questo primo scorcio stagionale, raccogliendo 7 gettoni in Serie A e 2 in Coppa Italia. Un messaggio chiaro da parte di Vanoli, che non vuole assolutamente fare a meno del proprio regista. Questo discorso però ha riguardato anche Luciano Spalletti, che ha inserito il mediano granata in pianta stabile nel giro della Nazionale Italiana.
Ricci infatti lo scorso settembre è stato convocato per le prime gare della Nations League 2024/2025, spiccando sia nel match contro la Francia sia in quello vinto contro Israele. Un rendimento notevole messo in pratica anche nel confronto pareggio all’Olimpico con il Belgio e nello scorcio di gara giocato ad Udine ancora con Israele. Ricci di conseguenza ha portato il proprio conto di presenze azzurre a sei, dimostrando di poter essere un titolare dell’oggi e del domani.
E se con il rendimento di Retegui la ricerca del numero nove azzurro sembra praticamente giunta al termine, d’altra parte l’Italia sembra aver ritrovato un’identità anche a centrocampo. Il reparto mediano infatti può contare non solo su un ottimo Ricci, ma su tutta un’altra schiera di giocatori da far invidia ad ogni Nazionale d’Europa. Spalletti infatti ha un Tonali in più dalla sua parte, così come un Frattesi che praticamente si è preso un posto fisso tanto a Coverciano quanto a Milano.
L’Italia però può sempre contare un leader come Barella, così come su Fagioli. Tutti giocatori di uno spessore fuori dal comune, che puntano al successo in Nations League e ad una qualificazione al Mondiale che manca da oltre dieci. L’Italia ha praticamente perso una generazione saltando gli impegni di Russia 2018 e Qatar 2022, ma adesso è tempo di invertire la rotta. Nel futuro immediato di Ricci quindi di certo l’azzurro e di certo anche il granata.
I movimenti di Lazio e Milan non sono andati oltre l’interesse per il classe 2001, adesso cercato anche da club stranieri del calibro di Manchester City e Real Madrid. La corte di Guardiola e Ancelotti è lusinghiera, ma il Torino al momento non vuole privarsi di un gioiellino che vale quasi 40 milioni di euro e che andrà in scadenza nel giugno 2026.
Ricci è stato molto evasivo sul mercato, visto che preferisce il pallone e le geometrie sul terreno di gioco. Il Toro invece proverà a resistere più che potrà, facendo un regalo a sé stesso e a tutta la Serie A. L'ascesa di Ricci infatti è un bene prezioso del calcio italiano, che ha il dovere di tutelarla.