Il destino delle 'tute blu' e il futuro di quella che per decenni è stata la prima fabbrica italiana ha unito le opposizioni. I leader dei principali partiti di centrosinistra questa mattina sono scesi in piazza a Roma per sostenere la protesta degli oltre ventimila operai di Stellantis, provenienti da tutta Italia, per lo sciopero nazionale unitario del settore automotive che ha visto uniti - dopo diverso tempo - i tre principali sindacati confederati, Cgil, Cisl e Uil.
Assente il Governo che non ha aderito alla mobilitazione delle tute blue a cui, pochi giorni, fa l'azienda ha comunicato un ulteriore periodo di stop produttivo negli stabilimenti di Pomigliano d'Arco, Termoli e Pratola Serra, mentre a oggi continua lo stop nello stabilimento di Mirafiori a Torino.
Accanto ai lavoratori e ai sindacati, come ampiamente annunciato, c'erano i leader dell'opposizione, dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, al presidente M5S Giuseppe Conte - fianco a fianco per la prima volta da settimane - dai leader di AVS Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni e a quello di Azione Carlo Calenda, promotore quest'ultimo di una mozione unitaria sulla crisi del settore dell'automotive in Italia. Una crisi che tutti, indistintamente, sono concordi nel definire una 'disastro industriale' ma anche sociale.
Erano più di 20mila le tute blue che oggi – venerdì 18 ottobre 2024 – hanno sfilato nella capitale per chiedere al Governo e a Stellantis risposte e certezze. Risposte rispetto alle intenzioni per il futuro e certezze sulla salvaguardia dei livelli occupazionali.
Ha dichiarato il leader di Azione, Carlo Calenda ai microfoni dell'inviato di Tag24.it, Lorenzo Brancati sottolineando quella che sarà la richiesta unitaria di tutte le opposizioni, ovvero, la convocazione a Palazzo Chigi – quindi da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni – del presidente John Elkann e dell'amministratore delegato Carlos Tavares che la scorsa settimana era intervenuto in audizione alla Camera, senza però fornire le risposte attese.
Calenda ha anche invitato il Governo ad avviare un'interlocuzione con le forze di opposizione.
Durissimo il commento della segretaria del PD, Elly Schlein che accusa il Governo di 'timidezza' e chiede all'azienda di fare di più perché 'ha responsabilità storiche nei confronti del Paese e deve fare la sua parte fino in fondo'.
Condividiamo le ragioni di questo sciopero. C’è molta preoccupazione per il futuro del settore dell’automotive. Chiediamo degli impegni chiari e concreti al Governo e alle aziende.
Ha dichiarato Schlein che si è unita alla richiesta di convocazione del presidente Elkann e ha ricordato la mozione unitaria presentata da tutte le opposizioni sulla crisi Stellantis.
Ha concluso la segretaria PD.
Sottolinea l'assenza della maggioranza allo sciopero, ma anche l'assenza della problematica automotive dall'agenda di Governo il presidente M5s Giuseppe Conte.
Ha detto Conte che, poi, ha lanciato l'allarme per le conseguenze sul piano sociale se non si interviene tempestivamente per trovare una soluzione.
Le opposizioni devono lavorare per essere sempre più efficaci perché le politiche del Governo sono inadeguate, perché il disastro sociale che si preannuncia con il disimpegno di Stellantis è davvero un problema sociale serio.
Dura anche la posizione di Avs, in piazza con lavoratori e sindacati.
Ha detto Nicola Fratoianni, mentre Angelo Bonelli ha sottolineato la necessità di richiedere l'audizione di John Elkann.