I percettori dell’Assegno di inclusione è bene che sappiano che si tratta di una misura limitata e che, dopo averlo ricevuto per un tot di mesi, non è più possibile rinnovarlo.
Quest’anno la misura è stata sperimentata per la prima volta ed è anche per questo, probabilmente, regna ancora molta confusione tra i beneficiari circa la sua durata.
Intanto, per continuare a beneficiare della prestazione, occorre mantenere il possesso di tutti i requisiti per l’intera durata del beneficio. In ogni caso, se si pensa che la misura spetti in eterno ci si sbaglia di grosso.
Dopo quanto tempo non è più possibile rinnovare la prestazione?
Il funzionamento dell’Assegno di inclusione è, per molti versi, piuttosto simile al Reddito di Cittadinanza. La misura dura 18 mensilità. Introdotta quest’anno per la prima volta, il primo pagamento è stato percepito a gennaio 2024. Quindi, la prima scadenza, a conti fatti, dovrebbe essere in programma per il mese di giugno 2025.
La mensilità di giugno del prossimo anno, quindi, dovrebbe essere l’ultima per gli attuali beneficiari. Possiamo fare l’esempio di chi ha iniziato a percepirlo nel mese di marzo 2024: la misura scadrà ad agosto 2025.
Non c’è nulla da fare: l’Assegno di inclusione ha una data di scadenza e può essere percepito solo per 18 mensilità. Tuttavia, la decadenza non è irrevocabile perché è prevista la possibilità di rinnovo.
È sufficiente, come spiegheremo tra pochissimo, presentare una nuova domanda, aggiornando il proprio ISEE, e mantenendo il possesso dei requisiti e il rispetto delle condizioni, per beneficiare nuovamente dell’Assegno di inclusione per altre 12 mensilità.
Il rinnovo della misura, infatti, prevede una durata ridotta rispetto alle 18 mensilità previste per la sua prima percezione.
Nonostante si tratti di una misura in vigore già da diversi mesi, ancora regnano molti dubbi tra i beneficiari, soprattutto in merito alla durata della misura.
A proposito di beneficiari, ricordiamo che spetta ai nuclei familiari con all’interno almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
Alcuni pensano che si tratti di una misura spettante in eterno. Ebbene, non è così. La misura ha una durata limitata, ma ciò non significa che non si possa rinnovare.
Infatti, una volta scaduta la sua durata naturale, l’Assegno di inclusione può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Si fa comunque presente che, quando scade il periodo, è sempre prevista la sospensione di un mese.
Vi consigliamo il video pubblicato da Speedy News Italia per comprendere al meglio quante volte si può rinnovare l'Assegno di Inclusione:
Rispettando una determinata tempistica, è possibile ripresentare la domanda per ricevere nuovamente l’Assegno di inclusione.
Il rinnovo, infatti, è consentito solitamente se si rispetta la pausa di un mese. Pertanto, i beneficiari della prestazione non avranno il pagamento di una mensilità. Ricordiamo, a tal proposito, che è già disponibile il pagamento della mensilità di ottobre 2024, per alcune categorie di beneficiari.
La nuova domanda può essere presenta nel mese successivo a quello in cui l’Istituto di previdenza ha corrisposto l’ultima mensilità spettante.
La domanda si presenta telematicamente, sul sito dell’INPS. Anche nel caso del rinnovo, l’Istituto lo riconosce solo previa verifica dei requisiti posseduti.
Qualsiasi variazione deve essere tempestivamente comunicata. Per esempio, l’avvio di un’attività d’impresa oppure di lavoro autonomo, svolto in forma individuale o di partecipazione, deve essere comunicato all’INPS entro il giorno antecedente l’inizio della stessa. Chi non provvede in tal senso, rischia di decadere dalla misura.
Come comunicare le variazioni? Occorre presentare il Modello ADI-Com Esteso. Il modello può essere facilmente reperito nella propria area personale, sul sito web dell’Istituto, nella sezione relativa alla gestione domanda.