Nell'estate del 2023 aveva lasciato la nazionale italiana con grandi ambizioni e un contratto da capogiro. Oggi, a distanza di un anno e mezzo, Roberto Mancini rischia di ritrovarsi senza panchina e con un pesante esonero alle spalle. La sua avventura con l'Arabia Saudita non è andata secondo i piani e la federazione ha scelto di rimuoverlo dall'incarico. Si attende solo l'ufficialità ma l'ex ct azzurro sta già ragionando sul futuro e sulle possibili destinazioni.
In pochi si sarebbero aspettati un declino così rapido. Mancini era stato accolto con entusiasmo da un calcio che prometteva di fare grandi cose. In realtà le ambizioni saudite si sono spente con il passare dei mesi e i risultati della nazionale hanno contribuito al momento negativo. A 59 anni l'ex mister di Inter e Manchester City potrebbe dare ancora molto al calcio europeo e non è escluso un ritorno immediato.
Mancini era stato ingaggiato per dare una svolta alla nazionale saudita e guidarla al successo. L'allenatore azzurro, però, ha incontrato più ostacoli del previsto e i risultati ottenuti ne sono la diretta testimonianza. Il recente ko con il Giappone unito all'inaspettato pareggio contro il Bahrain hanno reso il quadra ancora più critico, spingendo la federazione verso l'esonero di Mancini.
Al momento l'Arabia Saudita rischia di non qualificarsi ai prossimi Mondiali e la responsabilità è anche del ct italiano. L'alchimia con l'ambiente si è rotta da tempo e i recenti dissapori con i tifosi non hanno certo migliorato la situazione. Il resoconto non può che essere negativo anche se la permanenza sulla panchina dell'Arabia ha garantito guadagni stellari in poco più di 12 mesi. Ora è già tempo di riflettere sulle prossime mosse per rilanciare una carriera che ha sempre dimostrato l'ottimo valore di Mancini nei panni di allenatore.
L'esonero di Mancini arriva in un periodo in cui molte panchine europee sono a forte rischio. L'allenatore marchigiano ha voglia di rimettersi in gioco in una piazza importante che sappia dargli i giusti stimoli. E allora quale migliore opzione del ritorno in Premier League, campionato che gli ha regalato gioie uniche. Dalle parti di Manchester non hanno dimenticato il suo nome e potrebbe tornare di moda per gli eterni rivali del Manchester United.
Ad Old Trafford la situazione continua ad essere delicata e la posizione di ten Hag non è mai stata così in bilico. La vittoria di ieri contro il Brentford non può cancellare un momento da incubo che ha fatto sprofondare i Red Devils in undicesima posizione. Ecco allora che, in caso di esonero lampo, il nome di Mancini rappresenterebbe un'opzione concreta a costi relativamente contenuti.
Occhio anche all'Italia. Nei prossimi mesi non sono escluse rivoluzioni in panchina e Mancini potrebbe approfittare di eventuali chiamate. Più difficile che l'ex ct dell'Italia scelga di proseguire con un'altra nazionale, ruolo che ha ormai imparato a conoscere perfettamente. Sullo sfondo resta l'ipotesi anno sabbatico: il Mancio lo ha già fatto tra l'estate del 2016 e quella del 2017, quando firmò con lo Zenit dopo l'esperienza all'Inter.
Prima di pensare al suo futuro Mancini riceverà una buonuscita faraonica dalla federazione araba. L'allenatore incasserà una cifra pari al suo stipendio stagionale di 30 milioni di euro, concludendo così un'anno con più bassi che alti. Una ricca consolazione che arriverà però solamente dopo l'approvazione reale attesa nelle prossime ore.
Nel frattempo in Arabia si ragiona sul nome del suo successore. Il sogno porta a Zinedine Zidane ma l'affare sembra essere tutt'altro che semplice. Più percorribili le piste Ramon Diaz o a Herve Renard, profili di tutt'altro livello ed esperienza che non scaldano i tifosi.