È passato più di un mese dalla scomparsa di Gilberto Bracelli, sparito in circostanze ignote da Luino, paese di circa cinquemila anime il 17 settembre 2024.
Alto un metro e 65, pesa 85kg, ha occhi castani, viso ovale-rotondo, capelli brizzolati corti e senza barba.
L'uomo di professione cuoco e residente a Novaggio, in Svizzera, era tornato in Italia per svolgere delle commissioni prima che la sua vita si avvolgesse in una fitta coltre di mistero.
A seguito di un malore il 16 settembre intorno alle 22:00 si è accasciato al suolo ed è stato ricoverato in un ospedale locale in provincia di Varese era vestito con un pullover verde acqua e dei jeans classici.
Il giorno seguente è uscito alle ore 7 di mattina dalla struttura. Da quel momento in poi, nessuno ha avuto più sue notizie.
Il cinquantaseienne, una persona estremamente riservata, aveva sempre comunicato ai parenti, anche brevemente il suo stato di salute: questa volta però non è accaduto.
La sorella, ne ha prontamente denunciato la scomparsa ai carabinieri e alla polizia cantonale. Entrambi i corpi sono impegnati nel lungo di lavoro d'indagine per giungere alla verità sulla vicenda.
Tag24 ha intervistato in esclusiva la sorella di Bracelli su questa drammatica situazione, intricata e ricca di tante domande, dubbi ma poche risposte, se non nessuna.
La vita ci spinge spesso verso direzioni diverse ed è ciò che è accaduto alla sorella di Gilberto Bracelli, che prima di questa triste vicenda, conduceva una vita serena e costellata delle normali preoccupazioni della quotidianità.
Ora invece, l'unico pensiero costante della donna, intervistata telefonicamente da Tag24 è "Dov'è mio fratello? Perché non farci sapere semplicemente che sta bene? Perché l'ospedale in cui era ricoverato non collabora?" spiega.
"Gilberto è stato avvistato da un testimone in paese intorno alle 16:00 del pomeriggio del 16 settembre. Lui abita a Novaggio, un paese vicino Lugano, in Svizzera. Ha detto che sarebbe dovuto andare a Ponte Tresa, in provincia di Varese, per delle commissioni" prosegue.
"Lì non so cosa sia accaduto, ma alcuni testimoni lo han visto a terra, sdraiato per strada. Hanno chiamato un'ambulanza ed è stato trasportato al primo ospedale vicino. È stato soccorso e il 17 settembre è uscito dalla struttura sanitaria apparentemente senza firmare alcun documento" sottolinea la donna.
"Dall'ospedale zero informazioni, non abbiamo più saputo niente. Abbiamo ricevuto degli avvistamenti, ma purtroppo non veritieri, nonostante una grande somiglianza, non era nulla di concreto". prosegue la sorella di Bracelli.
"Uno dei miei fratelli è in contatto con i carabinieri di Ponte Tresa, mentre un'altra mia sorella con la cantonale di Lugano".
"Le indagini sono ancora in corso, in quanto nessuno l'ha più visto e non è stato ritrovato" specifica la donna e la polizia svizzera ha chiesto a noi parenti il DNA di Gilberto".
Al lavoro sul caso il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV, che da anni offre aiuto e supporto alle famiglie di persone scomparse in circostanze misteriose.
Alla domanda se il 56enne possa essere in pericolo, risponde:
"Non posso saperlo, mio fratello è un anno che non lo vedo più. Una sua amica però mi aveva confidato di un periodo non facile per lui, di fragilità, ed eravamo e siamo tutti un po' preoccupati. Pensiamo possa essere accaduto qualcosa, sicuramente... troppo silenzio, anche dall'ospedale in cui è stato ricoverato".
"La struttura non risponde alle nostre richieste. Siamo consapevoli che nostro fratello sia una persona adulta e vaccinata, ma è stato comunque ricoverato per un malore. È legittimo essere preoccupati, è un mese che nessuno ha più sue notizie, nemmeno i suoi amici".
"Gilberto, so che non hai uno smartphone, ma confidando che in qualche possa arrivarti questo nostro appello, ti prego dacci tue notizie, ti chiediamo soltanto questo. Qualunque sia la tua scelta, anche di non sentirci, la accettiamo ma almeno rasserenaci sulle tue condizioni di salute, poni fine a questo incubo" conclude la sorella dell'uomo.
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