Non c’è pace per il Ministero della Cultura. Dopo l’affaire Boccia-Sangiuliano, che ha costretto alle dimissioni l’ex ministro, scoppia un nuovo caso tra le mura del dicastero di via del Collegio Romano con le dimissioni - dopo appena dieci giorni - del capo di gabinetto dell’attuale ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
Nel primo pomeriggio di oggi – mercoledì 23 ottobre 2024 – Francesco Spano ha comunicato la sua decisione di rassegnare le dimissioni dall’incarico conferitogli nei giorni scorsi dal ministro. Alla base della sua decisione, presunti attacchi personali che gli avrebbero impedito di svolgere con serenità il compito assegnatogli.
Dimissioni che il Ministro ha accolto con uno scarno comunicato stampa salvo poi, incalzato dai giornalisti in attesa davanti alla sede del ministero, suggerirgli di andare a guardare una commedia francese del 2001 dal titolo ‘L’apparenza inganna’.
Sempre nel pomeriggio, il ministro della Cultura, dopo il question time alla Camera si è recato a Palazzo Chigi da dove poi è uscito da un’uscita laterale evitando i giornalisti.
Il pomeriggio difficile del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è iniziato poco dopo pranzo quando sono state rese note le dimissioni del suo capo di gabinetto, Francesco Spano, dopo appena dieci giorni dalla nomina. Nomina che era stata accompagnata da numerose polemiche a cui - nelle ultime ore - si sono aggiunti nuovi rumors relativi alla nuova inchiesta annunciata dalla trasmissione della Rai Report relativa a un presunto nuovo scandalo al Mic.
Alla notizia delle dimissioni ha fatto immediatamente seguito uno stringato comunicato del Ministero.
"Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano. A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura".
Il ministro Giuli si è quindi recato alla Camera dei Deputati dove alle 15,00 era atteso per un question time, al termine del quale si è diretto a piedi a Palazzo Chigi senza fermarsi a parlare con i giornalisti. A Chigi si è trattenuto circa 40 minuti a colloquio con il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. Al termine dell’incontro il ministro ha lasciato Palazzo Chigi attraverso un’uscita secondaria evitando i giornalisti che lo attendevano all’ingresso.
Il vertice a Palazzo Chigi ha subito fatto pensare all’ipotesi di dimissioni dello stesso ministro. Dimissioni che non sono arrivate, ma che sono state, invece, richieste dall’opposizione che ha anche chiesto che il ministro riferisca in Parlamento sulla questione.
Ha dichiarato il leader di Avs Angelo Bonelli.
Per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte quanto accaduto oggi è "uno dei molteplici episodi di inadeguatezza di questa classe politica".
A parte il comunicato stampa ufficiale, il titolare del dicastero della Cultura non ha rilasciato altre dichiarazioni in merito alle dimissioni del suo ex capo di gabinetto, ma recandosi alla Camera per intervenire al question time, ai microfoni dell'inviato di Tag24.it, Lorenzo Brancati, ha sottolineato di non essere amareggiato per quanto accaduto.
A chi gli chiedeva se le dimissioni di Spano fossero state causate dalle pressioni di Fratelli d’Italia, se fosse stato il partito della Premier a chiedere il passo indietro di Spano, il ministro ha cripticamente suggerito ai giornalisti di guardare il film commedia francese L’apparenza inganna.
Il ministro non risponde e non commenta, dunque, ma fa riferimento alla commedia francese del 2001 il cui protagonista si finge omosessuale per non essere licenziato dalla fabbrica di condom in cui lavora.
Cosa intendeva dire il Ministro?