Oggi, 24 ottobre 2024, la commissione parlamentare Covid aveva in calendario l'audizione della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale. Dopo i professionisti del Cimo, il programma prevedeva l'ascolto di un'altra associazione che con i suoi affiliati è stata in prima linea nei terribili mesi della pandemia del 2020 e del 2021 per salvare vite umane. Sta di fatto che l'incontro è stato rinviato a data da destinarsi, ma probabilmente già la prossima settimana perché l'attenzione a queste audizioni è alta: le associazioni dei medici, loro malgrado, sono finite sott'attacco per alcuni finanziamenti che hanno ricevuto. Tag24.it ne ha parlato con il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti.
Ieri, è stata La Verità ad attaccare le associazioni dei medici pubblicando una tabella in cui si evince, ad esempio, che la Fimmg ha ricevuto in tre anni, dal 2021 al 2023, 180 mila euro dalla casa farmaceutica Angelini: una cosa quantomeno imbarazzante per il giornale di Maurizio Belpietro sebbene abbia dovuto sottolineare che si tratta di finanziamenti leciti. In effetti, non c'è nulla di strano, nè di allarmante, nè di poco trasparente. Anzi: le società sono obbligate a dettagliare in un documento pubblico chi finanziano. Ma tant'è: il veleno è in circolo.
si chiede La Verità, la cui linea editoriale da sempre strizza l'occhio al mondo no-vax.
Nella fattispecie, la ricostruzione è questa: la Tachipirina, il farmaco con il quale all'inizio della pandemia, quando ancora non c'erano i vaccini, i medici tentavano disperatamente di salvare vite umane (spesso sacrificando la loro: ben 380 medici hanno perso la vita sul campo in tutt'Italia, come ricordato anche in occasione dell'audizione del 15 ottobre) è prodotta dalla casa farmaceutica Angelini. E questa stessa casa ha dato alla Metis srl, la società scientifica della Fimmg, nello specifico, 22.000 euro nel 2021, 77.398 nel 2022 e 80.605 nel 2023 sottoforma di sponsorizzazioni e donazioni. È tutto alla luce del sole, è tutto in regola, è tutto nell'interesse della stessa ricerca scientifica. Ma, evidentemente, non basta per tutti.
Sebbene si ricordi anche una legge, la 326/2003, per mettere a disposizione il 5% dei fondi che l'industria spende per la pubblicità al fine di finanziare una ricerca scientifica indipendente dalle case farmaceutiche che, alla prova dei fatti, non ha funzionato del tutto, si insinua il dubbio che i medici siano stati più che dei salvatori dei cinici somministratori di farmaci. Compreso del vaccino, perché si è specificato che tra le aziende donatrici c'è anche Astrazeneca. Ergo...
Così, paradossalmente, due anni dopo la fine dell'emergenza e della riconquistata libertà grazie alla scienza medica e ai vaccini, quelli che comunque sono considerati dalla stragrande maggioranza del Paese ancora gli eroi della pandemia, rischiano finanche di sentirsi sul banco degli imputati. Anche se, raggiunto da Tag24.it, il segretario della Fimmg Silvestro Scotti dice di escluderlo: