Quindici presidenti di Regione con un vantaggio del centrodestra. Questa è in breve la storia delle elezioni regionali della Liguria, oggi 28 ottobre 2024 sarà scritta un ulteriore capitolo delle vicende politiche della regione. I primi due 'governatori' furono i democristiani Dagnino e Verda, dal 1975 al 1980 il Palazzo della Regione vide per la prima volta nella sua storia due presidenti legati al Partito Comunista Italiano. Nel 1980 toccò al repubblicano Persico prima di undici anni di alternanza tra i socialisti e i democristiani.
Dal 1995, con l'entrata in vigore dell'elezioni a suffragio universale diretto, il centrodestra ha sempre mantenuto un certo vantaggio sul centrosinistra. Su cinque presidenti di Regione, tre sono esponenti del centrodestra: unica eccezione, assieme al moderato Mori, in questi anni è stato Claudio Burlando per ben due mandati.
Le elezioni regionali di quest'anno arrivano in un momento di estremo scetticismo per gli elettori ancora provati dallo scandalo di corruzione che ha travolto l'ex presidente della Regione Alessandro Toti, dimessosi lo scorso 26 luglio e sostituito dal vice Alessandra Piana in attesa delle elezioni in corso.
Le prime storiche elezioni in Liguria si sono tenute il 7 ed 8 giugno del 1970 ed hanno visto contrapposti il deputato democristiano Dagnino contro il comunista Carossino. In quel caso fu Dagnino a trionfare. La Dc ottenne almeno 14 seggi mentre al Pci andarono 13 seggi. La vittoria democristiana in quel caso fu risicata. Nel 1975 Verda rivestì per poco più di un mese il ruolo di presidente della Regione prima del trionfo del Partito Comunista Italiano.
Per cinque anni, fino al 1980, guiderà la Regione l'esponente del Pci Angelo Carossino seguito per poco più di un anno da Armando Magliotto. Alle successive elezioni al Palazzo della Regione arriva clamorosamente un repubblicano: Giovanni Persico che resterà al potere per solo un anno. Dal 1981 al 1995 si alternano governatori del PSI e della DC: i socialisti Teardo, Magnano e Muratore e i democristiani Gualco, Ferrero e Mori fino al 1995.
Fu Mori il primo presidente della Regione Liguria a essere eletto con suffragio universale diretto. L'ex democristiano si candidò con una lista di centrosinistra e governò dal 1995 al 2000. Con l'inizio del Nuovo Millennio la regione vide più presidenti di centrodestra che di centrosinistra: il forzista Biassotti batté con il 50,7% dei voti l'ex Mori e governò fino al 2005.
Tuttavia il governo di Forza Italia della Regione non ebbe seguito dopo il primo mandato. L'esponente dei Democratici di Sinistra Burlando sconfisse con il 52% dei voti il forzista fermo al 46,8% perdendo quasi il 3% dei voti rispetto al 2000. Lo scontro si replicò nel 2010 con risultati non troppo dissimili: Burlando è stato confermato per un secondo mandato fino al 2015.
Il centrosinistra tuttavia non ha più avuto successo dopo i due mandati di Burlando. Nel 2015 si è presentato Alessandro Toti, allora esponente di punta del centrodestra ligure, riuscendo a registrare il 34% dei voti contro il 27% dell'allora candidata del PD Paita - passata poi a Italia Viva. Terza l'esponente pentastellata Alice Salvatore con il 24% dei voti. Cinque anni, nel 2020, dopo Toti riesce nuovamente a imporsi con un risultato schiacciante: il 56% dei consensi contro il 38% dell'esponente del centrosinistra Ferruccio Sansa.
Toti tuttavia non è riuscito a terminare il mandato per via dello scandalo scoppiato a luglio 2024. Il presidente della Regione Liguria è stato coinvolto in un'indagine della Procura di Genova sul porto cittadino ed è stato accusato di corruzione per l'esercizio della funzione e per un atto contrario ai doveri d'ufficio. Toti si è dimesso il 26 luglio venendo sostituito dal vicepresidente Piana.