L’ormai nota esclusione di Italia Viva dalla coalizione di centrosinistra alle Elezioni Regionali in Liguria 2024 per i veti del Movimento 5 Stelle ha avuto come effetto collaterale anche l’esclusione dalla competizione di +Europa, il partito di Emma Bonino e del segretario Riccardo Magi.
In un solo colpo, infatti, il niet di Giuseppe Conte a Renzi privò il candidato del campo progressista Andrea Orlando anche dell’apporto di +Europa che, insieme a Italia Viva, componeva la lista Riformisti Uniti esclusa dalla competizione a 48 ore dalla presentazione delle liste.
Apporto che, con il senno di poi, si sarebbe rivelato – come quello di Italia Viva – cruciale per strappare la regione al centrodestra. Da un punto di vista esclusivamente matematico, +Europa alle elezioni politiche del 2022 aveva raggiunto a livello regionale in Liguria il 3,5% delle preferenze. Alle Elezioni Europee tenutesi nel giugno di quest’anno, con la lista Stati Uniti d’Europa – di cui faceva parte anche Italia Viva – in Liguria avevano raggiunto il 3,75%.
E’ il commento del segretario Riccardo Magi all’indomani della sconfitta ligure ai microfoni degli inviati di Tag24.it. Un commento che non nasconde l’amarezza per essere esclusi a poche ore dal deposito delle liste e non aver potuto contribuire alla corsa dell’ex ministro della Giustizia.
Una vittoria sfiorata che con tutti i tasselli al loro posto magari si sarebbe potuta centrare. Il giorno dopo il voto in Liguria è tempo di tirare le somme di una campagna elettorale nel corso della quale il centrosinistra da favorito si è ritrovato ad inseguire e infine a non riuscire più a colmare la distanza.
Per gli esclusi del campo progressista, Italia Viva e +Europa, a scavare il solco sarebbero stati i veti del Movimento 5 Stelle, veti di cui il partito di Emma Bonino è stato vittima trasversale.
Ha spiegato il segretario di più Europa che ha anche sottolineato come gli esiti del voto ligure non possano ridursi solo ad una somma algebrica ma che pongano un problema politico.
Dispiace molto per la vittoria per un soffio di Bucci in #Liguria anche perché @Piu_Europa è stata tenuta inspiegabilmente fuori dalla corsa di Orlando.
— Riccardo Magi (@riccardomagi) October 28, 2024
Io non credo che al centrosinistra manchino i voti per vincere su questa destra. Manca un metodo e manca una visione comune…
La sconfitta del centrosinistra alle elezioni regionali in Liguria è quindi esclusivamente di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle? No, secondo Magi è responsabilità del leader pentastellato l’aver promosso una politica che pone veti, ma il problema principale è stato rappresentato dalla mancanza di un luogo di confronto in cui le opposizioni potessero confrontarsi sulle diversità di opinioni. Responsabilità che secondo il deputato di +Europa dovrebbe essere in capo al Pd, primo partito della coalizione.
Lo strappo nel cuore del campo progressista si consumò il 26 settembre, 48 ore prima del deposito delle liste a sostegno dei candidati presidenti della Regione Liguria. Italia Viva, +Europa e Psi avrebbero dovuto partecipare senza simboli di partito con la lista Riformisti Uniti.
C’era l’ok del candidato governatore e tutto sembrava pronto, quando il Movimento 5 Stelle pose il veto alla presenza in lista dei candidati di Italia Viva. Un veto a cui Matteo Renzi non volle sottostare, decidendo di ritirare i propri candidati, ritirandosi di fatto dalla competizione elettorale.
Una decisione che inevitabilmente coinvolse anche gli altri due partiti che a poche ore dalla presentazione delle liste si ritrovarono nell’impossibilità di presentare liste indipendenti. E così in un solo colpo, Andrea Orlando, perse l’apporto di Italia Viva, di +Europa e Psi.
I tre partiti che pochi mesi fa, con la lista Stati Uniti d’Europa, aveva ottenuto in Liguria il 3,75% dei consenti, come sottolineato da Riccardo Magi ai microfoni di Tag 24.it.