Opposizione e sindacati uniti nella protesta contro la legge di bilancio che il governo vuole approvare. La manovra non da risposte concrete alla crisi economica e prevede troppi tagli per sanità, scuola, pensioni e diversi settori. Nella giornata di domani 30 ottobre 2024 alle ore 11 si terrà una conferenza stampa dei segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.
I leader dei due principali sindacati esprimeranno il loro giudizio sulla manovra e per indicare quali saranno le iniziative di mobilitazione da mettere in campo. Una chiaro riferimento a una possibile data per uno sciopero nazionale che coinvolgerà tutte le sigle sindacali e gli esponenti dell'opposizione con i quali ci sono già stati più confronti.
La conferenza si terrà presso la sede nazionale della Uil a Roma, in via Lucullo. Negli scorsi giorni ci sono state diverse proteste contro la manovra sui temi automotive e pensioni: il governo è accusato di non aver fornito risposte sufficienti.
Bisognerà attendere fino a domani per avere una data dello sciopero nazionale contro il governo Meloni e la legge di bilancio. Bombardieri e Landini dalla sede della Uil comunicheranno quando i sindacati scenderanno in piazza contro le decisioni dell'esecutivo prese nella manovra. Un giudizio, quello di Cgil e Uil, già noto sulla legge di bilancio: troppi tagli, poche risposte e la paura che i sacrifici tanto richiesti dal governo potrebbero ripercuotersi sui cittadini e sulle fasce più deboli.
Negli scorsi giorni i sindacati sono già scesi in piazza due volte: la prima in difesa del settore automotive non metalmeccanico lo scorso 25 ottobre, la seconda invece per la tutela dei pensionati quattro giorni più tardi.
La Cisl dal canto suo ha espresso un "generale apprezzamento" per le misure contenute nella legge di bilancio. Il sindacato si è detto soddisfatto dal taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro e dalla riduzione a tre aliquote Irpef.
A confermare gli incontri tra gli esponenti dell'opposizione e i sindacati è il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Nicola Fratoianni che durante una breve intervista con la stampa ha espresso il suo disappunto per la manovra:
Nessuna dichiarazione sulla possibile data dello sciopero da parte dell'esponente di Avs che però anticipa che saranno i sindacati a decidere e le opposizioni a unirsi con loro alla protesta:
Oggi il gruppo parlamentare del Pd si è confrontato con i vertici del sindacato per l'adesione a un ipotetico sciopero contro la manovra. E il leader del M5s Giuseppe Conte? Non pervenuto, per ora, ma presente. Il presidente pentastellato potrebbe confrontarsi nei prossimi giorni con i sindacati ma probabilmente anche il M5s sarà in piazza in un ipotetico sciopero nazionale contro la manovra.
L'ex presidente del Consiglio oggi ha aspramente criticato le decisioni prese in materia di automotive da parte del governo:
Non si può ancora dare per certa una data dello sciopero ma sono già note alcune tappe fondamentali per la legge di bilancio. Il 4 novembre ci saranno le audizioni in Commissione Bilancio alla Camera con i sindacati che termineranno il pomeriggio del 7 novembre. Domani 30 ottobre sarà invece stabilito il calendario delle scadenze sul deposito degli emendamenti. Il 5 novembre le parti sociali verranno ricevute a Palazzo Chigi dall'esecutivo per un confronto sul testo. Difficile pensare che gli incontri possano terminare in modo positivo vista la grande insoddisfazione su una corposa parte del testo.
Il testo della manovra sarebbe completamente da rivedere, questo è il parere condiviso da sindacati e opposizione. Ci sono troppi tagli che vanno evitati e che si ripercuoteranno sulla parte della popolazione già provata economicamente: sanità, scuola, automotive e pensioni sono le tematiche che destano maggiore preoccupazione. La riduzione di 4,6 miliardi per l'automotive arriva in un momento di crisi per il comparto e in una fase in cui la competizione a livello europea è molto alta.
Il governo dal canto suo ha fissato delle priorità ben precise. Nel ddl bilancio è fondamentale il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro, la riduzione a tre aliquote Irpef e le politiche di contrasto all'inverno demografico con il bonus bebè in favore delle famiglie con Isee fino a 40mila euro. Per le iniziative parlamentari saranno disponibili almeno 120 milioni di euro.