Senza Matteo Renzi il centrosinistra non vince. Sembra essere questa la lezione che – secondo Italia Viva – la coalizione progressista dovrebbe imparare dalle Elezioni regionali in Liguria.
Esclusi a 48 ore dalla presentazione delle liste per volontà di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle, i renziani hanno assistito da spettatori alla sconfitta dell’alleanza di centrosinistra, battuta da un centrodestra miracolosamente risorto dalle macerie del terremoto giudiziario che aveva travolto la politica regionale solo pochi mesi prima.
Il candidato unico del centrodestra Marco Bucci che aveva iniziato la campagna elettorale inseguendo alla fine ha vinto, mentre Andrea Orlando ha visto sfaldarsi tra liti e veti il vantaggio di partenza.
Negli ultimi due giorni, da quando cioè il sindaco di Genova Marco Bucci è stato eletto Presidente della Liguria con uno scarto di 8mila voti, pari allo 0,8% delle preferenze, nel centrosinistra è partita la resa dei conti e non solo in senso figurato.
Calcolatrice alla mano, infatti, l’apporto di Italia Viva e +Europa (i due partiti esclusi dalla competizione elettorale a seguito del veto di M5s) avrebbe consentito una vittoria tranquilla per il candidato del centrosinistra, l’ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando, anche a fronte del tracollo del Movimento 5 Stelle, rimasto al di sotto della soglia del 5% delle preferenze, mai così male nell’era Conte.
Un dato che Italia Viva intende far pesare agli alleati.
Senza Italia Viva il centrosinistra non vince. Ne è convinta la senatrice Raffaella Paita che alle Europee di giugno – appena quattro mesi prima - in Liguria aveva preso 4200 preferenze, mentre Matteo Renzi ne aveva ottenute 6500, sintomo che in Liguria Italia Viva avrebbe potuto dare il proprio contributo.
Se penso che il centrosinistra per colpa di Conte ha rifiutato Italia Viva… Finirà per qualche centinaio di voti. E dire che solo Renzi alle Europee ha preso in Liguria 6.500 voti di preferenza. E Paita altri 4.200. Che follia
— Francesco Bonifazi (@FrancescoBonif1) October 28, 2024
Ha dichiarato Raffaella Paita ai microfoni dell’inviato di Tag24.it, Michele Lilla, in riferimento al veto del Movimento 5 Stelle che ha determinato l’esclusione della lista Riformisti Uniti dalla competizione a sostegno di Orlando.
La senatrice renziana ha poi evidenziato un altro dato emerso dalle elezioni in Liguria relativo ad Azione e a Carlo Calenda.
La sconfitta in Liguria e le sue scorie vanno però archiviate in fretta poiché tra meno di venti giorni il campo largo progressista dovrà affrontare un altro determinante test elettorale con le elezioni regionali in Umbria ed Emilia Romagna, in programma il 17 e 18 novembre. In entrambe le regioni Italia Viva prenderà parte alla competizione con i propri candidati nelle liste dei due candidati presidente.
Ha concluso Raffaella Paita.
Archiviate la competizione ligure, centrodestra e centrosinistra saranno chiamata tra tre settimane a un nuovo fondamentale test elettorale.
Si vota in Umbria, dove la governatrice uscente Donatella Tesei, candidata unica del centrodestra è favorita per la riconferma. A sfidarla la sindaca di Assisi Stefania Proietti sostenuta dal centrosinistra allargato anche a Italia Viva e +Europa.
Stessa formazione del centro progressista anche in Emilia Romagna, dove invece a essere favorito è il sindaco di Ravenna e candidato unico del centrosinistra Michele De Pascale. A sfidarlo la candidata del centrodestra Elena Ugolini.
Al momento lo score è di 1-0 per il centrodestra e occorrerà attendere il 17 e 18 novembre per scoprire il punteggio definitivo di una quanto mai combattuta tornata elettorale.