Le risposte arriveranno dalla Costituente. E’ la risposta che da giorni, gli esponenti del Movimento 5 Stelle ripetono come un loop a chi gli chiede un commento sul crollo del Movimento 5 Stelle alle Elezioni Regionali in Liguria, dove il Movimento è rimasto sotto la soglia – anche psicologica - del 5%.
Facciamo la Costituente proprio per questo, perché il Movimento va rifondato, dicono i fedelissimi di Giuseppe Conte tirando frecciatine a Beppe Grillo, il garante accusato di parricidio, e indicato tra i responsabili della debacle pentastellata.
Debacle che, a far riferimento ai profili social del leader Giuseppe Conte, sembra non essere mai accaduta. Non una parola, una riga, una riflessione da parte del Presidente per il quale le Elezioni Regionali in Liguria sembra non abbiano mai avuto luogo.
I conti si faranno alla fine, quindi, quando archiviati anche i prossimi appuntamenti elettorali in Umbria ed Emilia Romagna del 17 e 18 novembre, il popolo a Cinquestelle si ritroverà a Roma per ‘rifondare’ il Movimento 5Stelle, scrollarsi di dosso i retaggi del passato – leggi poteri del Garante e limite del secondo mandato – e delineare la strada futura che porterà dritta alle elezioni politiche del 2027.
Altro che ‘evaporazione’ e diritto all’estinzione evocati da Beppe Grillo.
La sconfitta alle Elezioni Regionali in Liguria non pervenuta sui canali social del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte che ha preferito mantenere il focus su altri temi del dibattito politico nazionale. A tre giorni dalla chiusura delle urne e dalla conclusione dello spoglio l’ex presidente del Consiglio non ha postato alcun commento sull’esito del voto ligure.
Non una parola né un commento: la debacle in Liguria è ‘evaporata’ dai profili personali ufficiali del presidente Conte. Manovra, fondi per gli armamenti, caso dossieraggi, gli argomenti trattati negli ultimi tre giorni da Giuseppe Conte.
L’unico post che in qualche modo potrebbe essere letto come un riferimento a quanto avvenuto in Liguria è un post del 28 ottobre sulla Costituente accompagnato dal messaggio Siamo una forza in Movimento. Un messaggio alle critiche?
Se il Presidente decide di non commentare il tracollo del Movimento 5 Stelle, intorno a lui è un fiorire di polemiche, commenti e analisi. Renzi e Grillo sono i responsabili della sconfitta? Chi ha ragione tra Garante e Presidente?
E’ vero che si muore più traditi dalle pecore che sbranati dai lupi come sostiene Beppe Grillo?
Sono nel M5S da 15 anni e ricordo almeno uno o due funerali all’anno del Movimento, ma alla fine siamo sempre sopravvissuti, commenta ironico il senatore pentastellato Ettore Licheri, intervistato da Francesco Borgonovo in esclusiva per la trasmissione Calibro 8 su Radio Cusano Campus.
Al di là delle polemiche, però, c’è un dato a cui non si può sfuggire ed è il 4,56% delle preferenze ottenute dl Movimento 5 Stelle in Liguria lo scorso fine settimana. Un risultato che – da qualsiasi punto lo si voglia guardare – ha trascinato a fondo il campo progressista e l’ex Ministro Andrea Orlando.
Nei territori abbiamo un problema. Lo sappiamo da tempo, a livello regionale e locale abbiamo sempre sofferto ed è per questo che facciamo la Costituente (24-26 novembre 2024, ndr).
Ammette Licheri che però sottolinea anche che in Liguria il Movimento 5 Stelle "ha sofferto il comportamento di Beppe Grillo. Il riferimento è al video postato alla vigilia dell’apertura delle urne, sabato 26 ottobre, dal Garante M5S, in cui decretava finito, anzi ‘evaporato’ il Movimento e rivendicava il suo ‘diritto’ ad ‘estinguere’ la sua creatura.
Parole quelle di Grillo che naturalmente hanno pesato sulla scelta degli elettori pentastellati, come a pesare è stata anche la lotta intestina all’interno del partito che ha diviso anche l’elettorato tra ‘contiani’ e ‘grillini’.
Grillo è diventato un peso? Io non posso dirlo, ma è impossibile non rilevare la contraddizione nel suo ‘rinnegare’ il confronto della Costituente.
ha commentato Licheri.
In disaccordo con l’analisi di Licheri è la collega a Palazzo Madama Mariolina Castellone che individua, invece, nell’incompiuto percorso di radicamento sui territori del Movimento la causa della sconfitta in Liguria.
Ha dichiarato Castellone al quotidiano Avvenire.
Per la senatrice, che nello scacchiere M5s potrebbe essere collocata nella parte occupata dai ‘grillini’, escludere Beppe Grillo "significherebbe rinnegare la nostra storia perché:
Ma il dibattito di questi giorni ha anche un altro protagonista, ovvero, Matteo Renzi. Il grande escluso del voto ligure per volere di Giuseppe Conte, il leader di Italia Viva che dopo essere stato messo da parte a 48 ore dalla presentazione delle liste, oggi può affermare che senza di lui il campo progressista ha perso le elezioni. I suoi voti, ‘snobbati’ dai Cinquestelle avrebbero consentito in teoria la vittoria di Orlando.
La discussione su Renzi è una discussione sterile. Renzi in Senato vota con la destra e Italia Viva è contro la lotta al lavoro precario, al salario minimo, per fare qualche esempio. Non è un problema di andarci d’accordo, il problema è trovare un problema politico comune per costruire una battaglia per la difesa dello stato sociale.
Ha spiegato il senatore del Movimento 5 Stelle, Licheri.
Il Movimento 5 Stelle ha subito un forte crollo alle Elezioni Regionali in Liguria, rimanendo sotto il 5%. I sostenitori di Conte guardano alla Costituente in programma dal 24 al 26 novembre, per rifondare il partito e definire una nuova direzione.
Nel frattempo, Giuseppe Conte non ha commentato il risultato, mantenendo il focus su altri temi.
Le responsabilità sono oggetto di polemiche interne, con Beppe Grillo e la mancanza di radicamento territoriale al centro del dibattito. Anche il ruolo di Matteo Renzi è controverso, con opinioni discordi sulla sua influenza nel risultato elettorale.