31 Oct, 2024 - 22:01

Ritrovato senza vita Matteo Rivolta, il 31enne scomparso: il cadavere era nel fiume Adda

Ritrovato senza vita Matteo Rivolta, il 31enne scomparso: il cadavere era nel fiume Adda

Si è chiusa nel peggiore dei modi possibili la storia di Matteo Rivolta, il ragazzo scomparso da Paderno D'Adda il 23 ottobre 2024.

Originario di Desio, comune di 40mila abitanti in provincia di Monza e Brianza, il 31enne appassionato di montagna, fauna e passeggiate, si sarebbe allontanato in maniera presumibilmente volontaria lo scorso mercoledì.

I familiari, non avendolo visto rientrare, hanno diramato un appello sui social network e denunciato la sparizione alle forze dell'ordine: nessun avvistamento o testimonianza nel corso del tempo è però pervenuta.

In particolare, la sorella Paola, affiancata dai Vigili del Fuoco, carabinieri e volontari della comunità locale, si è addentrata nelle zone limitrofe al Fiume Adda per cercarlo. La sorgente risiede nelle Alpi ed è della lunghezza di 313 chilometri.

Nonostante l'intensa attività d'indagine condotta dall'Arma, durata per sette giorni, il giovane è stato purtroppo ritrovato senza vita.

Ritrovato senza vita Matteo Rivolta, il 31enne scomparso: ignota la causa della morte

Il corpo senza vita dello scomparso Matteo Rivolta è stato ritrovato lì, dove tutto è cominciato, all'interno del fiume Adda con grande dolore dei familiari.

Fino alla fine, i parenti, insieme agli abitanti di Desio e all'Italia intera avevano confidato in un lieto epilogo, che purtroppo non è stato possibile. Ignoto il giorno del decesso e le cause, ancora da accertare.

In attesa del responso del medico legale, l'autorità giudiziaria proseguirà con tutti gli accertamenti del caso.

Il 31enne, come raccontato dalla sorella Paola in un'intervista esclusiva a Tag24, aveva da poco ottenuto un lavoro ed era contento per questa nuova avventura. Come ogni mattina aveva tagliato la barba, salutato i familiari, ed è andato in ufficio, fino alla fine del turno.

Si era già ambientato all'interno dell’azienda e conosciuto i suoi colleghi, che aveva salutato amichevolmente poco prima uscire dall'ufficio.

Successivamente avrebbe dovuto fare ritorno a casa, ma non lo ha fatto, preoccupando non poco i familiari, non abituati ad assenze così prolungate.

L'arrivo a Paderno D'Adda e il ritrovamento dell'automobile del 31enne

Per tornare alla propria abitazione, il giovane, potenzialmente a causa dell'intenso traffico, avrebbe presumibilmente deviato per la statale 36, passando all'interno dei paesi limitrofi. Al momento l'ipotesi non è stata ancora confermata.

Ha parcheggiato l'auto intorno alle 19:00 in Via Aroldi, nei pressi del Ponte di San Michele a Paderno D'Adda. Per Matteo, un luogo speciale, in cui amava isolarsi e portare avanti la sua passione per la fauna e per la fotografia. In particolare immortalava treni di passaggio.

Ha in seguito spento lo smartphone, rendendosi indisponibile alle telefonate di amici e familiari. Il perché di una scelta così drastica, continua a rimanere un mistero, in quanto non sono stati ritrovati messaggi telematici o lettere d'addio.

Il giorno dopo la scomparsa, il 24 ottobre, la sua automobile è stata ritrovata chiusa a chiave, senza quest'ultima, i documenti d'identità, denaro, e un ombrello nero. Tutti oggetti non presenti all'interno del mezzo.

Del caso si era occupato il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV, associazione no-profit che da anni si occupa di offrire aiuto e supporto alle famiglie di persone sparite in circostanze ignote.

Al momento dell'allontanamento, Matteo occhi azzurri e capelli castani, era vestito in giacca blu scura di panno, una felpa blu e pantaloni grigio chiaro.

Il ponte di San Michele: oltre 50 persone decedute dal 2000 ad oggi

Una zona delicata, quella relativa a Paderno D'Adda, dove è presente anche il Ponte di San Michele, teatro nel corso degli anni di numerose tragedie, seppur differenti dalla sopracitata.

Quest'anno, nel mese di agosto, una ragazza è precipitata dal viadotto per cause ancora da stabilire, mentre nel 2018 ne è stata ordinata la chiusura a tempo indeterminato. Nel 2019, dopo importanti lavori di consolidamento e ristrutturazione, è stato riaperto nel 2020.

Dal 2000 ad oggi, sono stimate circa cinquanta persone decedute per suicidi e fatalità di diversa tipologia relativa al cavalcavia.

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Antonio Preziosi
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