Vasco Rossi a testa bassa contro il Governo Meloni. Si, è successo per davvero. E l'ha fatto in modo dirompente, deciso, provocatorio e, soprattutto, sorprendente. Chi l'avrebbe mai detto che uno attento, che difficilmente si schiera dal punto di vista politico, come il musicista italiano più famoso e più seguito potesse scendere in campo in questo modo.
E l'ha fatto, forse, con una decisione e un pizzico di rabbia fuori dal comune, dettata probabilmente dal ricordo del suo papà, Giovanni Carlo Rossi, che è scomparso 45 anni fa e che lui ha voluto ricordare e omaggiare in questo modo con un post su Instagram
Il cantante ha voluto, anche lui, fare un ritorno sul fascismo collegato all'attuale governo, ed è anche su questo tema che uno come Vasco Rossi, che nella sua vita ha anche attaccato la sinistra, nel senso che non ha risparmiato di critiche la stessa sinistra, ha sorpreso per la scelta e le modalità d'attacco.
E così scrive su Instagram nel ricordate il padre: "Il 31 ottobre del 1979 te ne sei andato piegato dalla fatica. Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà… dolce e gentile… L'altra metà te l'avevano portato via i due anni di lager Nazista a Dortmund che avevi dovuto scontare per non esserti voluto piegare alla barbarie del Nazifascismo", le parole scritte da Vasco sul suo profilo Instagram con una foto del padre che ha un'uniforme.
E poi, rivolgendosi al papà dedica l'affondo al Governo Meloni: "Non ci crederai… ma sono tornati… lupi travestiti da agnelli…bulli.. arroganti e le facce ghignanti". Nomi e cognomi assenti, ma il messaggio è chiaro: "Con i loro deliri..i loro dileggi..la loro propaganda…e la stessa ignoranza! Io resto orgoglioso di te! Viva Giovanni Carlo Rossi…Papà Carlino!". Un attacco bello e buono da parte del cantante che, proprio questa estate era stato celebrato, anche da alcuni esponenti del centrodestra e del Governo per la canzone Albachiara, uno dei più grandi successi di Vasco Rossi, che aveva compiuto 45 anni dalla sua pubblicazione.
Tutti sanno cosa sia e cosa rappresenta Vasco Rossi nell'ambiente e nel mondo musicale, è senza dubbio il cantante più famoso e più seguito, quello che porta centinaia di migliaia di persone ad assistere i suoi concerti, e in Italia, personaggi come lui, che hanno la sua storia, parliamoci chiaro, nei tempi moderni, non ci sono. Nemmeno i Maneskin, in Italia muovono così tante persone. E fin qui, nessuno può dire nulla. Diverso è il discorso se un personaggio come lui decide di scendere sul piano politico, cosa che, lo stesso Vasco, negli anni è stato molto attento a fare.
Tre anni fa, ad esempio, nel 2021, con la destra che non era al governo durante la promozione del suo album Siamo qui, il rocker di Zocca si espose a quasi un anno dalle elezioni con frasi forti: "In Italia c’è una destra molto estremista. Per me è giusto che ci sia la destra ma non deve essere pericolosa come quella che sembra ci sia all’orizzonte....". Apriti cielo.
Ma poi Vasco chiuse lì la situazione, facendo capire che ognuno è libero di poter dire quello che pensa, senza per forza di cose alimentare polemiche o altro. "C’è un continuo seminare odio e divisione [...] Anche i toni di Meloni e Salvini sono toni divisivi, creano solo odio per avere dei consensi. Io faccio musica, porto gioia, faccio questo nella vita. C’è gente che soffia sul fuoco, sapete chi sono", disse il cantante tentando di chiudere il discorso.
Sulla politica Vasco Rossi è sempre stato un po' scostante, tranne quando parlava di Marco Pannella, a suo dire, uno dei pochi, se non l'unico politico a cui in qualche modo credeva e si appoggiava, tanto da definirlo il suo "alter ego politico" perché in un post su Facebook scritto dallo stesso Vasco dove titolò "C'è chi dice Pannella", un'esaltazione di un uomo, o meglio, secondo il cantante di "un idealista nel tentativo di s-bigottismo e di cambiamento della società italiana, un uomo politico onesto che, al posto dei salotti, sceglie sempre la provocazione e la piazza e che inoltre, ha sacrificato il suo patrimonio personale …Quanti altri lo fanno?"