Maria Rosaria Boccia torna in tv. L'imprenditrice di Pompei torna a parlare, le polemiche ripartono come e peggio di prima, ma lei cerca invece di stemperarle, anche se non le riesce bene per niente. Cerca ancora di dare la sua versione su alcune situazioni, anche se lei stessa ammette che più di tanto non può dire perché c'è un processo in corso e le indagini "ancora non sono chiuse".
E' di nuovo ospite a Piazza Pulita da Corrado Formigli che cerca di sapere più cose rispetto all'intervista bomba che tanto aveva fatto parlare qualche tempo fa. E succede, bene o male, ancora la stessa cosa perché ci sono episodi che non si riescono a chiarire. Ed è anche per questo che si mette a discutere con l'ex deputato e giornalista Italo Bocchino, che non nega di essere un grande amico dell'ex ministro Sangiuliano, tanto che sia la Boccia che Formigli durante la diretta gli chiedono se sia l'ex ministro a scrivergli in diretta.
"Mi trovo in una condizione disagiata, ho subito una persecuzione, attacchi mediatici importanti, ma in me c’è dignità e forza nel voler raccontare la verità, è questo che mi fa andare avanti", ha spiegato Maria Rosaria Boccia nella premessa che ha fatto appena è entrata in diretta. "Io vorrei tornare nell'ombra, per me vivere è impossibile, perseguitata dai giornalisti, sono ovunque mi aprono persino la spazzatura. Non vado più in giro, vivo segregata in casa. Se entro in bottega a comprare un pezzo di pane mi guardano male, come una donna di facili costumi", racconta la donna che appare anche in uno stato assai particolare, molto provato.
Sulla ferita che si è procurato l'ex ministro sulla testa non può dire tanto perché "c'è un'inchiesta in corso e non posso trattare l'argomento ed essere dettagliata". Chi è in studio, come Italo Bocchino, col quale ha avuto in pesante battibecco, con la Boccia che ha anche annunciato una querela, la pressa per sapere alcune cose come il giallo della chiave d'oro di Pompei, tanto che lei stessa spiega e replica quasi stizzita, soprattutto sui punti che Sangiuliano ha sulla testa: "Bisognerebbe anche datare il giorno in cui ha messo i punti... non posso dire di più però adesso. Sono molto tentata, ma sulla questione c'è un'indagine".
L'attenzione si sposta sulla chiave d'oro della città di Pompei, dal valore di diverse migliaia di euro che sembra sia sparita nel nulla, tanto che il sindaco della città l'aveva regalata a Sangiuliano. L'ex ministro, ha detto Boccia, "prima ha detto che il regalo era stato protocollato ed era al ministero, poi dice che pensa che sia a casa mia e che è disposto a pagare di tasca sua" il valore dell'oggetto che eccede il tetto consentito. "Vale 12mila euro ma non ce l'ho io. E perché se io parlo di me e fornisco le prove non vengo mai creduta?", ha spiegato col sorriso di chi sa tanto di più Maria Rosaria Boccia.
La tensione sale in studio quando entra Italo Bocchino, giornalista ed ex politico che si presenta subito, definendo la Boccia come una "millantatrice" e insiste nel dire perché "la signorina è qui in studio è un mistero, perché ne devono parlare tutti io ancora non l'ho capito". E la Boccia risponde subito: "Io sono qui perché non mi è stato dato un incarico".
L'aria si fa pesante e Bocchino la incalza dicendo che "il contratto non esiste, come lo racconta lei nella storia. Al ministero nessuno l'ha strappato, non è stato controfirmato. C'è un iter che non si è completato. E perché non si è completato? Ho qui la sua mail a Sangiuliano dove lei annuncia falsamente di essere incinta. Sangiuliano, che è una persona onesta, non poteva controfirmare il contratto di una donna che scrive in una mail, mentre lui era a Rimini,'domani mattina io e il bambino andiamo a fare le analisi.'". "Gli leggo la mail", ha incalzato Bocchino, prima di essere fermato dal conduttore.