L'assegno unico non sarà più incluso nell’ISEE? L’obiettivo per i prossimi anni è rendere gli aiuti più accessibili alle famiglie numerose, con una particolare attenzione alla crescita della natalità. Questo sarà possibile grazie all’introduzione di nuovi meccanismi e all’implementazione dei sostegni già attivi, come l’assegno unico universale per i figli a carico. L’Esecutivo intende confermare il provvedimento che esclude l’importo del contributo per i figli dal calcolo dell’indicatore ISEE.
Si tratta di un intervento che avrà tre effetti significativi: maggiori agevolazioni, aumento dei bonus e degli aiuti, e un accesso semplificato ai servizi sociali. Vediamo insieme le ultime novità sull’assegno unico e l’ISEE contenute nel disegno della legge di Bilancio 2025.
La povertà sociale, culturale e lavorativa richiede un cambio di prospettiva. Il futuro degli italiani è condizionato dalle risposte che si sapranno dare alle problematiche attuali.
Il governo italiano è chiamato a confrontarsi con i nuovi bisogni delle famiglie, e per la prima volta ha introdotto aiuti diretti ai nuclei familiari senza necessità di domanda, grazie a un controllo diretto dell’INPS.
Un esempio è la Carta Dedicata a Te, del valore di 500 euro, che nel 2024 ha raggiunto 1.330.000 nuclei familiari con un reddito ISEE inferiore a 15.000 euro. Questa misura si è rivelata indispensabile per la distribuzione dei sostegni e per il suo impatto sociale ed economico.
È un segnale forte di vicinanza alle famiglie, accompagnato da un incentivo alla natalità, con l’introduzione di un bonus di 1.000 euro per ogni figlio nato, adottato o affidato nel 2025, volto a contrastare il calo demografico.
In questo contesto, la riforma dell’assegno unico universale per ogni figlio a carico non poteva mancare. Per garantire una maggiore sostenibilità alle famiglie, si punta a escludere l’importo del beneficio per i figli dal calcolo dell’indicatore ISEE, grazie anche alle misure incoraggianti introdotte dal governo Meloni.
Essendo consapevoli che un ISEE più basso consente alle famiglie di accedere a diverse agevolazioni sociali, come sconti sulle tasse scolastiche, sulle mense o sui servizi pubblici, molte famiglie con un indicatore ISEE inferiore potranno ottenere bonus e sussidi, nonché benefici economici che prima non erano disponibili.
Inoltre, l’esclusione dell'assegno unico dall’ISEE faciliterà l’accesso ad aiuti e agevolazioni anche a livello locale, come i contributi comunali per i nuclei in difficoltà economiche, limitati al reddito ISEE.
Per il 2024, l'importo base dell’assegno unico universale per ogni figlio a carico, senza alcuna maggiorazione prevista dalla normativa in presenza di determinate condizioni, parte da 57 euro a figlio, con o senza ISEE, entro un reddito massimo di 45.574,96 euro.
Uno dei provvedimenti inclusi nella Legge di Bilancio 2025 prevede l’esclusione del contributo per ogni figlio dal calcolo dell'indicatore ISEE.
In altre parole, l'importo riconosciuto con l’assegno unico universale per sostenere le famiglie con figli minori, maggiorenni fino a 21 anni e disabili non influirà più sul calcolo dell'ISEE. Se il provvedimento sarà approvato, nel 2025 le famiglie potranno ottenere un ISEE più basso rispetto a quello calcolato nel 2024.
Per quanto riguarda l’erogazione dell’assegno unico universale, la mancata presentazione dell’ISEE non ha conseguenze, poiché il beneficio può essere richiesto indipendentemente dalla presenza o meno dell’indicatore.
Tuttavia, senza ISEE si avrà accesso soltanto all’importo minimo base, senza maggiorazioni.
Per il 2025, non sono previsti cambiamenti nelle modalità di comunicazione all’INPS dell’indicatore ISEE. Sarà sufficiente accedere al portale dedicato dell’INPS, selezionare la sezione Accedi come cittadino, entrare nell'Area Riservata utilizzando le credenziali SPID, CIE, CNS o eIDAS.
Una volta all'interno, si potrà accedere al servizio ISEE Precompilato, selezionare la voce Inizia compilazione e inviare una nuova dichiarazione ISEE