Una brutta botta. Questo è stato il commento della presidente di +Europa Emma Bonino alla quale è stato chiesto come avesse vissuto gli ultimi giorni in ospedale a causa di una crisi cardiaca e respiratoria. Bonino ha detto che per ora non penserà la politica e si prenderà una breve pausa che durerà qualche mese fino probabilmente all'inizio del 2025.
Il nuovo anno sarà fondamentale perché presenta due sfide importanti per +Europa e per l'opposizione al governo Meloni. Bonino infatti è intenzionata a portare avanti la campagna per il referendum per la cittadinanza in vista della prossima primavera e a lavorare su una legge sul suicidio assistito e sul fine vita.
Il discorso politico tuttavia è rimandato al prossimo anno per consentire alla leader di +Europa di riposarsi dopo il ricovero. Nel corso dell'intervista rilasciata nella giornata di oggi a Repubblica, Bonino ha parlato anche della sconfitta in Liguria del centrosinistra.
La presidente di +Europa ha parlato del ricovero in terapia intensiva dello scorso 18 ottobre e dei cinque giorni trascorsi in ospedale a causa di una crisi respiratoria. Già in passato, nel 2015, l'ex esponente dei radicali ha dovuto affrontare un tumore ai polmoni e anche in quell'occasione ha detto che non avrebbe abbandonato la politica.
Come nove anni fa, Bonino ha ribadito che non lascerà la politica ma che le servirà un momento di pausa dagli impegni che comporta. Dopo le dimissioni dall'ospedale del Santo Spirito di Roma, la leader di +Europa ha detto che quando ci si sente male si pensa ad altre priorità:
Bonino si prenderà dunque un periodo di riposo ma già pensa alle prossime battaglie politiche da portare avanti una volta ripresasi: la prima è il referendum sulla cittadinanza che ha riscosso grandissimo successo nella raccolta firme e la seconda è una legge completa sul fine vita.
Non solo +Europa, anche esponenti di altri partiti hanno espresso la loro vicinanza ad Emma Bonino. Il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi ha detto:
Il referendum sulla cittadinanza è una battaglia portata avanti da +Europa da moltissimo tempo. Il segretario del partito Riccardo Magi ha promosso l'iniziativa che è subito stata sostenuta da tantissime realtà appartenenti al mondo del no-profit. Il quesito che proporrà il referendum sarà di modifica all'articolo 9 della legge di cittadinanza 91 del 1992 e in caso di vittoria porterà ad una riduzione del periodo di residenza legale in Italia per gli stranieri da 10 a 5 anni per avanzare la domanda di cittadinanza.
L'obiettivo del referendum è quello dunque di favorire l'integrazione degli stranieri in Italia ed ha riscontrato tantissimo successo tra la popolazione. Sono state raccolte molte più firme rispetto alle 500mila previste per il raggiungimento del quorum. Non c'è ancora una data precisa per il voto ma dovrebbe essere prevista per la primavera 2025.
Ce l’abbiamo fatta!
— Più Europa (@Piu_Europa) September 24, 2024
In pochissimi giorni 500.000 cittadine e cittadini hanno firmato per il #ReferendumCittadinanza.
Hanno dimostrato che, quando il Parlamento non trova il coraggio di cambiare leggi ingiuste, possono mobilitarsi e farlo loro stessi, grazie alla Costituzione.… pic.twitter.com/Dr2MfdTNB2
L'altro obiettivo di +Europa sarà portare avanti una legge completa sul fine vita e sul suicidio assistito. Si tratta di una storica battaglia portata avanti dai tempi dei Radicali e che ancora oggi non è riuscita a dar vita a un quadro legislativo ben definito.
In Italia esiste la legge 219\17 sul fine vita che prevede che un malato possa scegliere di non sottoporsi a terapie o l'interruzione previa sedazione profonda. Se invece si verificano le condizioni previste dalla sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale di accedere all'aiuto alla morte volontaria. Tuttavia l'eutanasia resta ancora illegale in Italia e il quadro legislativo a riguardo è ancora molto confuso mentre lo stallo politico sul fine vita va avanti da circa quarant'anni. +Europa proverà con tutta probabilità - ancora una volta - a portare avanti una legge che ponga fine all'incertezza giuridica nel prossimo anno.
La presidente di +Europa non si sofferma sulla sconfitta del centrosinistra alle elezioni regionali in Liguria dello scorso 28 ottobre. Riguardo alla tornata elettorale di qualche giorno fa si è espresso anche Matteo Renzi che con Emma Bonino ha partecipato in una lista comune alle elezioni europee dello scorso 8 e 9 giugno.
Il fondatore di Italia Viva ha accusato il leader pentastellato Giuseppe Conte di aver imposto diktat escludendo il suo partito. Bonino però non si sbilancia e preferisce non commentare la sconfitta del centrosinistra in Liguria: