Nel 2025, ci sarà un modico aumento della pensione di reversibilità, grazie alla rivalutazione degli assegni. Si tratta di un processo che avviene ogni anno, a meno che l’inflazione non sia pari a zero o che non ci si trovi in situazioni di deflazione.
Per mantenere inalterato il potere d’acquisto, gli assegni pensione vengono adeguati al costo della vita e, puntualmente, possono esserci aumenti.
Quello che ci sarà nel 2025, sarà molto basso rispetto ai due anni precedenti. Infatti, si stima un tasso di inflazione di appena l’1%. L’aumento ci sarà, ma molto basso e, in alcuni casi, davvero irrisorio.
Vediamo dunque quanto aumenterà la pensione di reversibilità nel 2025.
La rivalutazione delle pensioni nel 2025 sarà molto bassa. Da una parte è un bene perché significa che la vita costerà di meno. D’altra parte, invece, non si avranno aumenti consistenti, ma irrisori e, in alcuni casi, irrilevanti.
C’è anche un altro discorso da fare. Non sarà prorogato il meccanismo che, fino a oggi, è stato penalizzante e si ritornerà all’adeguamento per fasce.
Dobbiamo aspettarci due cambiamenti. Prima di tutto, ci sarà un aumento della percentuale di adeguamento al costo della vista per gli importi superiori a tre volte il minimo. In secondo luogo, le percentuali di rivalutazione saranno applicate per scaglioni e non sull’intero importo.
Tradotto in pratica:
Prima di andare avanti, ti consigliamo di vedere il video pubblicato da
Pensioni e Aggiornamenti, per avere un'idea complessiva sulle rivalutazioni e le percentuali del 2025.
Soffermiamoci sulla pensione di reversibilità, per la quale ci sarà un leggero aumento anche nel 2025. Ricordiamo, prima di tutto, che si tratta di un trattamento previdenziale rivolto ai familiari superstiti.
Al pari degli altri trattamenti pensionistici, ogni anno è soggetto a rivalutazione proprio per mantenere inalterato il potere d’acquisto.
Quando l’importo è pari o inferiore a quattro volte il trattamento minimo, la rivalutazione è pari al 100% del tasso. Nei casi in cui l’importo supera quattro volte il trattamento minimo, allora scattano i tagli.
La rivalutazione delle pensioni di reversibilità segue le stesse regole degli altri trattamenti diretti. Quindi, sull’importo base pensione si applicano le percentuali dell’indice di perequazione e il tasso di inflazione, in base alla fascia di appartenenza. Il tasso d’inflazione provvisorio è pari all’1% e si applica egualmente su tutte le fasce.
Un ultimo appunto dobbiamo farlo sul cumulo tra i redditi da lavoro e la pensione di reversibilità.
Il coniuge percettore della reversibilità ha la possibilità di lavorare, ma in assenza di figli a carico deve mantenere il reddito al di sotto di una determinata soglia, per non rischiare che l’assegno venga tagliato. La decurtazione varia dal 25% al 50% in base al reddito percepito.
Nel 2024, per esempio, le soglie reddituali per il cumulo sono cambiate e si ipotizza un cambiamento anche per il 2025.
Questa potrebbe essere la situazione:
Si tratta di numeri provvisori, almeno per ora. Per averne certezza occorre attendere ancora un po’, soprattutto per sapere quanto sarà, con effettiva sicurezza, l’importo della pensione di reversibilità aumentato.
Non aspettiamoci un aumento da capogiro, quanto più una modica somma che va ad aggiungersi all’importo del 2024.