È una lunga storia nata a metà degli anni Cinquanta quella tra Real Madrid e Milan. Si sono affrontate, si sono allontanate e poi si sono ritrovate. Sempre nella stessa casa, quella Coppa dei Campioni poi divenuta Champions League che ha reso leggenda i nomi dei due club. Real Madrid e Milan si sono guardate negli occhi per la prima volta al Santiago Bernabeu, dove il 19 aprile 1956 si affrontarono per la prima volta.
Lo stesso impianto dove domani sera il Milan giocherà il quarto match della sua Champions League 2024/2025, a caccia di risposte e soprattutto di un risultato positivo. Il Diavolo infatti ha trovato la prima gioia europea di questa stagione soltanto al terzo giro, battendo il Club Brugge per 3-1 dopo i ko contro Liverpool e Bayer Leverkusen. Gli uomini di Fonseca dunque cercheranno continuità in casa dei Campioni d’Europa in carica, che hanno fatto un passo in più rispetto al Milan.
Il Real ha raccolto due vittorie su tre, superando prima lo Stoccarda e poi il Borussia Dortmund in un remake dell’ultima finale di Champions. Due successi che si sono alternati con lo scivolone di Lille, dove il Real ha interrotto una striscia di imbattibilità europea che durava da maggio 2023. In quel caso fu il City a dare una lezione al Real Madrid, passando per 4-0 ad Etihad nella semifinale d’andata di quell’edizione.
Lo stesso risultato con cui lo scorso 26 ottobre il Barcellona si è imposto al Bernabeu, vincendo uno dei Clasicos più belli degli ultimi anni. Il Real poi in questo weekend si è fermato, dato che avrebbe dovuto giocare al Mestalla di Valencia. La devastante alluvione che ha colpito la comunità valenciana però ha interrotto ogni cosa e il Real si è tirato indietro.
Il club madrileno, adesso a -9 dalla vetta presieduta dal Barça ma pur sempre con una gara da recuperare, infatti ha mostrato tutta la propria vicinanza verso la città di Valencia. E la stessa gara non è stata calendarizzata, visto che il recupero si scontra con un fitto calendario. Il percorso del Real è stato seguito anche dal tecnico Carlo Ancelotti, che con difficoltà durante la conferenza stampa pre-Milan ha provato ad analizzare la sfida contro il suo passato.
Real Madrid-Milan non è solo storia dell’Europa calcistica ma vale anche vent’anni della vita di Carlo. Quattordici da calciatore e poi allenatore rossonero e altri sei come tecnico dei blancos, a sugello di una carriera quasi a prova di insuperabilità.
Ancelotti ha vinto la Champions a Milano e a Madrid ed era in campo anche il 19 aprile 1989, quando il Milan ottenne la vittoria più larga della sua storia contro il Real. Fu proprio Ancelotti ad aprire quella semifinale di ritorno della Coppa dei Campioni, arricchita dalle reti di Rijkaard, Gullit, Van Basten e Donadoni che mandò il punteggio sul definitivo 5-0
Si dice che proprio quello fu il Milan più bello di Arrigo Sacchi, che andò fino in fondo a quella competizione vincendo il trofeo dopo un’altra vittoria splendida sulla Steaua Bucarest.In generale la storia parla di sei vittorie a testa e tre pareggi, tra cui spicca una finale di Coppa dei Campioni vinta dal Real nel ’58. Il Milan però vorrà dimenticare per un attimo il suo glorioso passato, tornando al presente piuttosto che guardare al passato.
I rossoneri probabilmente domani avranno di fronte la prova più difficile della loro stagione e, per risalire la classifica, avranno bisogno di un successo. Molto complesso in casa del Real, certo, ma pur sempre raggiungibile sul campo. E il Real allo stesso tempo non vorrà proprio fermarsi, dato che ha in testa la qualificazione agli ottavi di finale. Niente spareggio, sarebbe forse troppo poco.
Ancelotti per farlo dovrà trarre il meglio da un Mbappé poco ispirato e anche da un Bellingham ancora a secco di reti. E Carletto conterà pure sulla qualità di Vinicius Jr, che deve sfruttare proprio queste serate per andare a prendersi il Pallone d’Oro. Il Milan è un avversario da rispettare ma di certo che il Real non teme. I blancos sono nettamente favoriti ma nelle notti europee, anche quelle più difficili, il Diavolo ha spesso trovato le sue prove migliori.
Fonseca ci vuole provare, per stupire e provare ad intavolare certi discorsi che in Europa ancora non hanno funzionato. Il Bernabeu, dove il Milan non vince dal 2009, è il posto migliore del mondo per farlo. Real Madrid e Milan hanno chiuso tante trattative, si sono sfidate e affrontate sempre con il massimo dell'eleganza.
Rappresentano il prototipo di club vincente in patria e nel mondo, hanno una forte identità e sono accomunate anche da un rispetto reciproco fuori dal comune. Dire che si amino è eccessivo, ma è come se fossero due amici di vecchia data. Che magari non si vedono per anni e anni ma che, quando si incontrano, hanno troppe cose da dirsi e raccontarsi.