Sembra eccessivo parlare di crisi, ma in casa Arsenal qualcosa non gira affatto. La recente sconfitta subita al St James’ Park contro il Newcastle ha mostrato le crepe della formazione di Mikel Arteta, attesa dall’Inter nella quarta giornata di Champions League. Una trasferta sicuramente impegnativa per tutti, soprattutto per chi di recente ha fatto davvero male lontano dalle proprie mura.
Nelle ultime due uscite di Premier League giocate fuori Londra, infatti, l’Arsenal ha sempre perso. E la vittoria raccolta in Coppa di Lega contro il Preston, formazione della seconda serie inglese superata per 0-3 lo scorso 30 ottobre, non ha cambiato molto le cose in tavola.
Al durissimo ko subito in casa del Newcastle infatti bisogna aggiungere lo scivolone del Vitality Stadium, dove il Bournemouth ha fatto secchi i Gunners con un netto 2-0. Più o meno lo stesso destino che è capitato al Manchester City, che ha subito la prima sconfitta stagionale proprio nell’ultimo turno di Premier League giocato in casa dei rossoneri.
I segnali negativi però sono arrivati soprattutto da Newcastle, dove l’Arsenal ha mostrato incertezza soprattutto sottoporta. La mole di gioco non è mancata ma la precisione sì, dato che gli uomini di Arteta hanno tirato soltanto una volta verso lo specchio della porta. Troppo poco per chi vuole lottare per la vittoria della Premier League e che, nel giro di pochissimi turni, ha perso davvero tanto terreno.
Nelle ultime tre uscite di campionato i Gunners hanno raccolto un solo punto, arrivato comunque nella super sfida con il Liverpool. Ma sono soprattutto i Reds ad aver beneficiato degli scivoloni dell’Arsenal, visto che hanno recuperato ben 6 punti alla formazione londinese portandosi anche in testa alla Premier League.
Il Liverpool infatti guida la classifica a quota 25, seguito dal Manchester City che tiene botta con 23 punti. Anche i Citizens però hanno allungato rispetto all’Arsenal, guadagnando un totale di cinque lunghezze su una diretta concorrente al titolo. E i Gunners in settimana sono stati superati anche dal Nottingham Forest, terza forza della Premier League con 19 punti all’attivo.
L’Arsenal quindi è scivolato verso il quinto posto e ora insegue a quota 18, la stessa raggiunta dal Chelsea dopo il pari di Old Trafford contro il Manchester United. La vetta è distante già sette punti, che già pesano molto in un campionato come la Premier. E alle spalle dei Gunners non sono poche le formazioni che spingono, partendo dai rivali del Tottenham e passando anche per Aston Villa, Brighton e Fulham.
A Milano quindi arriverà un Arsenal ferito ma voglioso di riscatto, che comunque potrà contare su un rendimento europeo completamente diverso rispetto a quello visto in Inghilterra. I Gunners infatti hanno raccolto due vittorie consecutive in Champions, superando prima il Paris Saint-Germain per 2-0 e poi lo Shakhtar per 1-0. Tutto sempre all’Emirates Stadium, dove gli inglesi hanno anche sbarrato la propria porta senza concedere gol.
In trasferta invece i Gunners hanno raccolto solo un punto all’esordio in casa dell’Atalanta, che ha anche fallito un calcio di rigore con Retegui ed è uscita con l’amaro in bocca dal Gewiss. La Dea infatti è riuscita a mettere in chiara difficoltà la formazione di Arteta, che comunque ha strappato uno 0-0 di spessore e utile per la classifica.
L’Inter ha praticamente fatto la stessa cosa dell’Arsenal: pareggio all’esordio con il Manchester City, poi due vittorie contro Stella Rossa e Young Boys sempre senza subire gol. San Siro fino ad ora ha tradito solo una volta i nerazzurri, superati dal Milan nel derby del 22 settembre finito 1-2 in favore dei rossoneri.
Simone Inzaghi dunque vorrà trovare continuità di fronte al proprio pubblico, puntando a rimanere tra le prime otto formazioni del torneo. Ma Arteta, che vede gli ottavi dal suo nono posto, sicuramente è pronto a scombinare i suoi piani.
Perché l’Arsenal non sta affrontando di certo uno dei suoi momenti più belli, ma rimane in ogni caso un avversario pericoloso e da non sottovalutare affatto. E l'unico precedente a San Siro sorride proprio agli inglesi, che nel novembre 2003 si imposero con un netto 1-5 in Champions League. Un dato per guardare con ancor più voglia alla sfida contro l'Inter.