L'approvazione della legge che dà il via libera a Vincenzo De Luca di candidarsi ancora una volta a Governatore, ha dato il via, con un anno di anticipo, alla campagna elettorale per conquistare la Regione Campania. I concorrenti per la corsa già si affollano sulla linea di partenza. Nel centrosinistra, oltre De Luca, che del resto aveva già detto e ridetto che si sarebbe ricandidato, con o senza il Partito Democratico, ci sarà di sicuro un altro candidato: quello ufficiale del centrosinistra. E oggi, 6 novembre 2024, tutti gli indicatori vanno a delineare il profilo dell'ex presidente della Camera Roberto Fico. Nel centrodestra, invece, la leadership è contesa da due pesi massimi: l'europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello e il viceministro degli Esteri targato Fratelli d'Italia Edmondo Cirielli. Tag24.it ha avuto la possibilità di parlare in esclusiva proprio con quest'ultimo.
E quindi: con il centrosinistra già ampiamente spaccato tra deluchiani e non, tanto che il commissario regionale del Pd Antonio Misiani, oggi, ha rivolto una preghiera al centrodestra con la speranza che sia il Governo a levargli le castagne dal fuoco, davanti al centrodestra si profila una prateria per la conquista di Palazzo Santa Lucia. Peccato, però, che già da settimane, i due soci di maggioranza di questa coalizione, Forza Italia e Fratelli d'Italia, litighino per la leadership. Sul fronte berlusconiano, chi si erge a Napoleone è Fulvio Martusciello. Ieri, 5 novembre, ha ricordato che non ha mai perso una elezione e che vuole vincere anche nel 2025. E oggi è tornato alla carica sostenendo questo:
Come dire: se, due secoli e spicci più tardi, ci fosse un pittore alla Jacques-Louis David, lo dipingerebbe proprio come Napoleone mentre di autoincorona a Notre-Dame
Tuttavia, Martusciello oggi ha volato giusto un pelino più basso dicendo che la scelta del candidato del centrodestra campano deve essere di Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, dei leader nazionali. A una condizione, però: devono fare presto:
E insomma: nei cinema campani, Martusciello quest'anno vorrebbe che si proiettasse "Natale col candidato". Deve e fare i conti, però, con Edmondo Cirielli.
Viceministro Cirielli, Martusciello-Napoleone ha già detto che in Campania vince lui.
"In Campania vince chiunque si candida con il centrodestra".
Per questo già vi accapigliate su chi deve avere lo scettro del comando?
"Io dico una cosa: Forza Italia, a livello nazionale, ha un terzo dei voti di Fratelli d'Italia e, a livello campano, la metà".
Ergo?
"Faccio pure questo ragionamento: Forza Italia già guida due delle Regioni più popolose e importanti del Paese, la Sicilia e il Piemonte. Noi, invece, abbiamo solo il Lazio".
Ne fate una questione di bilancini, allora.
"Io non dico che bisogna fare i farmacisti. Ma nemmeno i macellai".
Martusciello, in ogni caso, dice che bisogna fare presto.
"Bisogna fare come sempre: bisogna tenere conto delle esigenze dei leader nazionali".
Il suo competitor alla leadership del centrodestra campano ha proposto anche le primarie.
"Nooo! Noi non le abbiamo mai fatte e non le faremo nemmeno questa volta. Il candidato lo decidono Meloni, Tajani e Salvini".
Come da tradizione.
"Non c'è e non ci sarà alcun braccio di ferro. Troveranno loro una soluzione equilibrata".
Ma dica la verità: lei ha già parlato con Giorgia Meloni?
"No".
Davvero?
"Io ho un futuro alle spalle".
In che senso?
"Sono stato consigliere regionale, più volte parlamentare, ora viceministro degli Esteri. Con chi devo parlare? A sessant'anni, la mia carriera istituzionale potrebbe fermarsi anche qui".
Però ha dato la disponibilità a candidarsi.
"Sì. Sia chiaro: io sono contento di ciò che faccio. Però sono anche un soldato. E ho detto sì al mio partito. Sarebbe un onore guidare la mia regione".
Mica per il centrodestra andrà a finire come il centrosinistra in Liguria? All'inizio della corsa già si sentiva vincitore, poi...
"No, non corriamo questo pericolo. E sa perché? Perché in Liguria Giovanni Toti aveva governato bene e noi, con Marco Bucci, abbiamo candidato un uomo in continuità. In Campania, invece, De Luca..."
Ecco: parliamo di De Luca. Dopo il via libera alla legge per il suo terzo mandato, è più forte o più debole?
"Probabilmente, più forte. Ma solo all'interno del Partito Democratico".
De Luca - Schlein, uno a zero.
"Beh, i consiglieri regionali democrat hanno votato come voleva lui e non come voleva la segretaria nazionale".
Il corniciello che si è portato in aula al momento del voto per la sua legge ad personam gli ha portato bene...
"Ma De Luca niente e nessuno lo salverà perché ha governato male: sarà la gente a rivoltarsi contro di lui. Basta pensare alla sanità, al lavoro, alle promesse che aveva fatto per la terra dei fuochi. Io credo una cosa..."
La dica.
"Che è un pessimo amministratore ma non uno stupido: alla fine, non si candiderà con un'accozzaglia di civiche. Lo sa che andrebbe a perdere".
E quindi? Tutto questo teatrino per una Waterloo?
"No. Ma per puntare a trattare con il Partito Democratico scegliendo lui il nome del vero candidato del centrosinistra".