Il pensionato può attendere, perché di talento ne ha ancora da vendere. Nello straordinario percorso di crescita della Lazio c’è un chiaro segno di Pedro Rodriguez Ledesma, ultimo eroe uscito vincitore dall’Olimpico. La formazione di Marco Baroni si è andata a prendere il quarto successo consecutivo in Europa League, sfruttando proprio un lampo dello spagnolo per mandare ko il Porto.
La Lazio ha risolto il match probabilmente più delicato del suo percorso europeo in pieno recupero, beffando i portoghesi al novantaduesimo minuto. Una rete pesantissima quella di Pedro, che ha colpito dopo il momentaneo 1-0 firmato Romagnoli e il successivo pareggio lusitano targato Eustaquio.
Il vero fattore nella presa della vetta in Europa League, dove i biancocelesti sono ancora l’unica squadra a punteggio pieno, è proprio Pedro. L’attaccante spagnolo infatti ha aperto o semplicemente chiuso le quattro sfide affrontare dalla Lazio in Europa, andando a rete o confezionando un assist per i compagni.
Il primo atto del Pedro europeo si è visto al Volkparkstadion di Amburgo dove, nel match inaugurale vinto 0-3 contro la Dinamo Kiev, il classe ’87 ha fornito un assist a Dia dopo appena cinque minuti. L’attaccante però ha aperto le danze anche di Lazio-Nizza, siglando la sua prima rete di fronte ad un Olimpico gremitissimo. Pedro però c’ha messo lo zampino anche nel raddoppio biancoceleste, trovando un passaggio chiave per Castellanos che ha mandato il parziale sul momentaneo 2-0.
Tutto a favore della Lazio, che alla fine ha portato a casa la vittoria con un nettissimo e più che meritato 4-1. Il classe ‘87 poi ha lanciato un segnale pure ad Enschede, andando a punire gli olandesi del Twente. Pedro infatti al trentacinquesimo ha mandato avanti la Lazio, che a tre minuti dal novantesimo ha chiuso ogni conto grazie ad Isaksen.
E ora la risposta contro il Porto, annichilito dalla mischia risolta in piena area di rigore dal numero nove biancoceleste. Pedrito avrà pure 37 anni, ma considerarlo una semplice riserva è quasi un sacrilegio. Nessuno in Europa League al momento ha fatto meglio dello spagnolo, che con cinque bonus totali (appunto tre gol e due assist) è il giocatore più prolifico del torneo. Come a dire, alla faccia della vecchiaia sportiva.
Allo stesso Pedro è un’arma su cui Baroni vuole puntare, soprattutto in Europa dove è sceso sempre in campo da titolare. In Serie A si è visto sicuramente meno, ma è riuscito comunque a mettere a segno tre reti subentrando quasi sempre dalla panchina. Pedro infatti è stato inserito nell’undici iniziale solo nella gara vinta 1-5 in casa del Como, colpito da una sua rete dopo mezz’ora.
Baroni ha trovato nell’ex Barcellona un ricambio funzionale anche per Dia, inventato trequartista e sostituto anche dall’esperto Pedrito nei momenti di bisogno. Le prestazioni convincenti dunque mettono la Lazio di fronte ad un bivio non di poco conto: Pedro merita il rinnovo oppure no?
L’attaccante andrà in scadenza a giugno 2025 e il prossimo 28 luglio spegnerà 38 candeline. Ma la risposta è un sì a pieni voti, dato che Pedrito ha dimostrato di poter dare tanto a questa Lazio. Il patron biancoceleste Lotito gli ha detto di continuare, ma lui si (forse) vuole prendersi ancora del tempo per riflettere.
Il suo ritiro potrebbe essere una botta forte, a cui forse laziali e calciofili di tutto il mondo non si sono abituati. Ma di questo passo Pedrito in qualche modo rimarrà nella Capitale, dove punta al miglior rendimento assoluto della sua vita italiana. Pedro infatti nel suo primo anno da laziale (stagione 2021-2022) ha realizzato 10 reti, una cifra ancora alla portata del suo talento infinito.