"Non inizierò le guerre, le fermerò", ha affermato Donald Trump nel suo discorso della vittoria del 6 novembre. Trump, prima della sua rielezione, ha infatti dichiarato più volte il suo obiettivo di fermare la guerra in Ucraina nel breve periodo. Il tycoon si insedierà il 20 gennaio 2025 e già oggi la strategia che adotterà per un eventuale piano di cessate il fuoco sta facendo discutere gli alleati europei.
Nel corso della campagna elettorale, gli sguardi del mondo erano rivolti verso le politiche che adotterà il prossimo presidente degli Stati Uniti. Mesi fa, Trump e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, hanno tenuto un colloquio a Washington dove hanno discusso del piano di vittoria di Kiev. Era già chiaro che i due leader avessero due approcci diversi per porre fine alla guerra con Trump che aveva affermato di poter concludere il conflitto in 24 ore.
Il piano di Zelensky, invece, prevede, a grandi linee, un continuo sostegno degli alleati occidentali a livello diplomatico, politico, militare ed economico, al fine di costringere Mosca a una pace giusta ed equa, senza perdita di territorio. L'Ucraina, quindi, ha respinto altre strategie proposte da altri stati. Subito dopo quell'incontro con il presidente ucraino, Trump aveva dichiarato di avere ottimi rapporti sia con Vladimir Putin che con Zelensky. Quest'ultimo si era, infatti, detto ottimista pubblicamente, nonostante le apparenti divergenze di punti di vista.
Dopo la vittoria di Trump, Zelensky è stato tra i primi leader a congratularsi con il tycoon, sottolineando la propria posizione: "Apprezzo l'impegno del presidente Trump per l’approccio 'pace attraverso la forza' negli affari globali". Si attende, però, che la soluzione proposta da Trump come presidente comprenda negoziati tra le parti.
Le forze russe continuano ad avanzare nell'Ucraina orientale e sono alle porte di una città considerata un centro logistico importante, Pokrovsk. Allo stesso tempo l'esercito ucraino mantiene le sue posizioni nella regione di Kursk conquistate nell'ambito di un'incursione trasfronteliera avviata lo scorso 6 agosto.
Il presidente eletto non ha ancora approvato un piano specifico ma è noto che non proseguirà con le politiche di Biden che prevvedevano il continuo sostegno attraverso i pacchetti di aiuti a Kiev e porterà entrembe le parti ad una trattativa.
Secondo un recente articolo del Wall Street Journal, la proposta prevedrebbe di consolidare il controllo della Russia su circa il 20 per cento del territorio ucraino conquistato (oltre alla Crimea) e di imporre all'Ucraina una sospensione di adesione alla Nato di almeno 20 anni. Inoltre, entrambe le parti accetterebbero di istituire una zona demilitarizzata di oltre mille chilometri, monitorata da forze di pace europee, escludendo così il coinvolgimento degli Stati Uniti.
Il commento di uno stratega repubblicano alla BBC sembrava aver chiarito ulteriormente le posizioni di Trump sulla questione. Brian Lanza aveva affermato che la nuova amministrazione chiederà a Zelensky una "visione realistica per la pace":
Nonostante Trump abbia preso le distanze da queste affermazioni, gli alleati occidentali si stanno preparando alla strategia che potrebbe adottare la prossima amministrazione statunitense.
La strategia di Trump sulla questione è nell'agenda anche degli alleati di Kiev. Il primo ministro polacco, Donald Tusk, in un intervento su PolskieRadio, ha suggerito che nelle prossime settimane potrebbero arrivare dichiarazioni sulla tempistica di un possibile cessate il fuoco tra Ucraina e Russia indicando tuttavia che i piani sono probabilmente ancora in fase di preparazione. Ha sottolineato che le decisioni sul futuro dell'Ucraina potrebbero richiedere l'intervento degli Stati Uniti e non dipendere solo dagli ucraini o dall'Europa.
Secondo Tusk, il suo paese e i suoi alleati dovranno assumersi una maggiore responsabilità in materia di sicurezza considerando l'approccio isolazionista di Trump. Il premier polacco ha annunciato, infatti, che i leader europei e il segretario generale della NATO, Mark Rutte, si riuniranno presto per discutere del "nuovo panorama politico" all'orizzonte:
Tusk si incontrerà con il presidente francese, Emmanuel Macron, il premier britannico, Keir Starmer, e i leader baltici e nordici.